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  • Sabato 18 febbraio 2012

Le foto degli scontri in Senegal

Le presidenziali sono tra una settimana e la tensione tra gli oppositori del presidente uscente Wade e la polizia continua a crescere

Anti-government protesters hurl rocks at police as they clash along a main street in central Dakar, Senegal Friday, Feb. 17, 2012. Anti-government protesters and police clashed for a third consecutive day Friday, engaging in running street battles of rock throwing and tear gas in the streets of Dakar's downtown Plateau neighborhood. Demonstrators are defying a government ban on protests to call for the departure of 85-year-old President Abdoulaye Wade, who is running for a third term in next week's election.(AP Photo/Rebecca Blackwell)
Anti-government protesters hurl rocks at police as they clash along a main street in central Dakar, Senegal Friday, Feb. 17, 2012. Anti-government protesters and police clashed for a third consecutive day Friday, engaging in running street battles of rock throwing and tear gas in the streets of Dakar's downtown Plateau neighborhood. Demonstrators are defying a government ban on protests to call for the departure of 85-year-old President Abdoulaye Wade, who is running for a third term in next week's election.(AP Photo/Rebecca Blackwell)

Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali in Senegal la tensione tra i contestatori del presidente Abdoulaye Wade e la polizia rimane molto alta. Ieri sera, dopo la preghiera del venerdì, i manifestanti sono stati attaccati dalle forze dell’ordine con lacrimogeni e proiettili di gomma. I manifestanti stavano cercando di raggiungere senza autorizzazione Place de l’Independence, a poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale, nel centro di Dakar.

Gli scontri si ripetono dal 27 gennaio scorso, quando la Corte Costituzionale ha acconsentito alla partecipazione all’elezioni del presidente uscente, già in carica per due mandati e quindi per la legge ineleggibile una terza volta. La Corte Costituzionale ha anche escluso dalle elezioni tre candidati, tra i quali il cantante Youssou N’Dour. Da quel giorno negli scontri ci sono già stati quattro morti e diverse decine di feriti.

«Siamo in campagna elettorale – ha dichiarato ai giornalisti della CNN Amadou Sow, uno dei manifestanti – tutti i cittadini sono liberi di andare dove vogliono. Siamo venuti qui a protestare pacificamente, ma la polizia ce lo ha impedito e questo non è normale.» Episodi di questo tipo non sono frequenti in Senegal, considerato uno dei paesi africani con le istituzioni democratiche più solide in cui, nei 50 anni di indipendenza, non si è verificato un colpo di stato militare. La situazione però potrebbe degenerare in vista delle votazioni del prossimo 26 febbraio.

foto: AP Photo/Rebecca Blackwell