Come mai Adele fa piangere

Uno studio spiega perché Someone Like You spinge infallibilmente alla commozione

LOS ANGELES, CA - AUGUST 28: Singer Adele performs onstage during the 2011 MTV Video Music Awards at Nokia Theatre L.A. LIVE on August 28, 2011 in Los Angeles, California. (Photo by Kevin Winter/Getty Images)
LOS ANGELES, CA - AUGUST 28: Singer Adele performs onstage during the 2011 MTV Video Music Awards at Nokia Theatre L.A. LIVE on August 28, 2011 in Los Angeles, California. (Photo by Kevin Winter/Getty Images)

Nello straordinario successo ottenuto dall’ultimo disco di Adele, cantante inglese di gran voce e particolare fascino e culminato nelle vittorie dei Grammys di domenica, è stato molto notato che Someone Like You, una canzone romantica del disco, tende infallibilmente a far piangere. L’ha scritta la stessa Adele con Dan Wilson, e parla di una storia d’amore conclusa: lui si è sposato con un’altra e si è lasciato il passato alle spalle, lei è rimasta aggrappata ai ricordi e, nonostante gli auguri ogni bene, è convinta che non riuscirà mai a superare i sentimenti che ancora prova.

A parte il testo malinconico e in cui molte storie possono riconoscersi, pare che ci sia una regola precisa nella costruzione delle canzoni strappalacrime, seguita alla lettera durante la composizione di Someone Like You e accentuata dall’interpretazione di Adele. Alcune ricerche hanno scoperto che alcune caratteristiche della musica possono provocare forti emozioni nelle persone, e studiando i passaggi della canzone durante i quali gli ascoltatori dimostravano le reazioni più forti hanno elaborato una teoria, raccontata dal Wall Street Journal.

Vent’anni fa lo psicologo inglese John Sloboda condusse un semplice esperimento. Chiese a degli esperti di musica di elencare passaggi di canzoni che notoriamente provocavano reazioni fisiche nell’ascoltatore, come lacrime o pelle d’oca. I partecipanti identificarono venti passaggi che portavano al pianto, e quando Sloboda ne analizzò le proprietà vide emergere una caratteristica comune: 18 di questi contenevano un espediente musicale chiamato “appoggiatura.”

L’appoggiatura è un tipo di ornamento formato da una nota (indicata in dimensioni ridotte rispetto alle altre) che, anteposta a un’altra nota o ad un accordo, toglie un valore alla nota successiva, creando una dissonanza che genera tensione nell’ascoltatore e la risolve con il ritorno al suono originale. La presenza di molte appoggiature vicine genera un ciclo di tensione e rilascio che, alla fine, provoca la reazione emotiva.

Someone Like You, che Adele ha scritto con Dan Wilson, è spolverata di note ornamentali simili alle appoggiature. Inoltre, durante il ritornello, Adele modula lievemente la sua tonalità alla fine delle note lunghe fino al momento in cui l’accompagnamento passa alla nuova armonia, creando delle piccole montagne russe di tensione e rilascio, spiega Martin Guhn, uno psicologo dell’Università della British Columbia che ha partecipato alla stesura di uno studio sull’argomento.

Guhn, insieme al collega Marcel Zentner, ha studiato alcuni brani musicali che causano reazioni come brividi o pelle d’oca riproducendole per un gruppo di ascoltatori di cui ha monitorato le reazioni fisiologiche come il battito cardiaco e la sudorazione.

I passaggi che davano i brividi agli ascoltatori, scoprirono, condividevano almeno quattro caratteristiche. Iniziavano in modo sommesso diventando più forti all’improvviso. Includevano il brusco ingresso di una nuova “voce”, come un nuovo strumento o un’armonia. Spesso comportavano un’espansione delle frequenze suonate. […] Infine, tutti i passaggi contenevano inaspettate deviazioni nella melodia o nell’armonia. Riassumendo, la musica ci fa rabbrividire quando include sorprese nel volume, nel timbro e nel tessuto armonico.

La canzone di Adele è un esempio perfetto di tutti questi elementi: comincia sommessa e ripetitiva, melodia e testo collaborano nel creare un’atmosfera malinconica e ovattata.

All’introduzione del ritornello, la voce di Adele salta di un’ottava e il volume è in crescendo, mentre il testo diventa più drammatico e intenso.

«Quando la musica esce dall’andamento previsto – continua il Wall Street Journal – il nostro sistema nervoso, già molto coinvolto, si allerta; aumenta il battito cardiaco e cominciamo a sudare.»

La musica che suscita forti emozioni, secondo uno studio condotto da un team di neuroscienziati alla McGill University, rilascia dopamine nell’area del cervello con cui percepiamo il piacere, un po’ come il cibo, le droghe o il sesso. Siamo quindi portati a ripetere l’esperienza: più emozioni ci suscita una canzone, siano queste felici o tristi, più desideriamo ascoltarla. Per questo Someone Like You è una canzone così popolare.

È così noto il potere della canzone di far piangere chiunque che il Saturday Night Live gli ha dedicato uno sketch.

foto: Kevin Winter/Getty Images