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  • Martedì 7 febbraio 2012

Lo sciopero generale in Grecia

Le foto delle manifestazioni di oggi ad Atene, con qualche scontro e le bandiere tedesche bruciate

(ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)
(ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)

Mentre i leader politici greci sono a colloquio per trovare un accordo su un nuovo piano di tagli, ottenere il prestito internazionale ed evitare così il fallimento, oggi ad Atene è stato organizzato l’ennesimo sciopero generale di 24 ore contro il governo e le misure di austerità. Ad Atene ci sono stati due cortei di protesta. Uno è stato organizzato da due dei principati sindacati del paese, ossia la Confederazione generale dei lavoratori greci (GSEE) e la Confederazione dei sindacati dei funzionari pubblici (ADEDY), che ha attirato circa 10mila persone. Un altro è stato invece organizzato dalla sinistra radicale e ha attirato altre 10mila persone, per un totale di circa 20mila manifestanti, secondo i dati della polizia greca. Un numero inferiore rispetto alle manifestazioni precedenti, ma il cattivo tempo di oggi (pioggia e vento) ha influito sulla partecipazione inferiore alle attese.

Lo sciopero ha paralizzato i trasporti e altre strutture pubbliche come scuole e ospedali. Ad Atene è stato bloccato anche il principale porto della città. Alcuni manifestanti si sono scontrati con le forze dell’ordine, ma per ora non ci sarebbero feriti gravi. A un certo punto un gruppo di manifestanti ha provato ad assaltare il Parlamento greco ma è stato respinto dalla polizia verso piazza Syntagma. Nella circostanza, alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera tedesca e un’altra con la svastica, mentre la folla intonava “no a condizioni di lavoro medievali, non arrendetevi, resistete!”.

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Intanto in Grecia vanno avanti i negoziati tra i principali partiti del paese, la troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) e i creditori privati per evitare il default che ormai si fa sempre più vicino. Dopo l’intervista del capo dell’eurogruppo Jean-Claude Juncker allo Spiegel, che aveva accennato per la prima volta dall’inizio della crisi all’uscita della Grecia dall’euro, oggi il commissario europeo alle nuove tecnologie nonché vicepresidente della Commissione Europea, Neelie Kroes, ha detto al quotidiano olandese De Volkskrant che se la Grecia uscisse dall’euro “non morirebbe nessuno”.

foto: ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images