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  • Domenica 15 gennaio 2012

Il supercampionato di calcio in India

Il 25 gennaio inizia un ambizioso torneo per rilanciare l'immagine del calcio locale, con campioni stagionati come Cannavaro, Crespo e Morientes

La Indian Football Association (IFA) e una società di promozione di eventi sportivi hanno presentato venerdì a Kolkata (Calcutta), in India, la prima stagione di un nuovo campionato indiano di calcio, la Premier League Soccer, che proverà a far crescere l’interesse per lo sport in un paese fino ad oggi tifoso quasi solo del cricket. La prima giornata del campionato dovrebbe tenersi il 25 gennaio e parteciperanno diversi giocatori di fama internazionale, tra cui l’italiano Fabio Cannavaro.

Come funzionerà la Premier League indiana
La competizione è organizzata dall’Indian Football Association e dal Celebrity Management Group (CMG), una società fondata in India che organizza eventi sportivi. L’IFA non è l’associazione calcistica nazionale indiana ma è limitata al Bengala Occidentale, anche se è quella di gran lunga più importante tra le decine di leghe calcistiche dello stato federale.

L’IFA e la CMG hanno organizzato il campionato come un breve torneo a cui partecipano solo sei squadre, da tenere tra gennaio e marzo. Le dieci giornate si giocheranno tra il mercoledì e la domenica, prevalentemente di sera, e saranno in alternativa al campionato nazionale indiano, la cosiddetta I-League lanciata con scarso successo nel 2007. Le squadre, come avviene negli sport statunitensi, sono come dei “marchi” che vengono messi in vendita tra le società investitrici interessate: le sei franchise disponibili sono Kolkata, Barasat, Howrah, Haldia, Durgapur e Siliguri. Le società, che dovranno avere un valore minimo di 100 milioni di rupie indiane (circa 1,5 milioni di euro) sono state invitate a presentare le loro offerte per una franchise (affidata con concessione decennale) entro i prossimi giorni.

Per aumentare l’interesse internazionale, gli organizzatori del torneo (che vorrebbe vendere i diritti televisivi anche in Europa e negli Stati Uniti) si sono già assicurati la partecipazione di alcuni calciatori di fama internazionale, tutti piuttosto stagionati, e sei allenatori di esperienza. Tra i calciatori, ci saranno l’italiano Fabio Cannavaro, gli argentini Juan Pablo Sorin e Hernan Crespo, il nigeriano Jay Jay Okocha, il francese Robert Pires e l’inglese Robbie Fowler. Cannavaro, 38 anni, ha annunciato la notizia due giorni fa su Twitter: “Di nuovo in campo with the Indian Football Association, nel West Bengala”, ha scritto. Sei mesi fa aveva annunciato il ritiro a causa di problemi al ginocchio, dopo aver giocato l’ultimo anno della sua carriera a Dubai, con l’al-Ahli.

Anche il calciomercato seguirà un metodo particolare: ciascuna delle sei squadre dovrà avere almeno un allenatore famoso e un “top player”, ovvero un calciatore di livello internazionale, fino a un massimo di altri tre giocatori stranieri e 21 giocatori indiani. I giocatori saranno venduti in un’asta aperta a tutte le società che partecipano al campionato, come avviene nel popolarissimo torneo indiano di cricket Twenty20. I sette allenatori che hanno accettato di partecipare alla PLS sono gli inglesi Peter Reid, John Barnes e Colin Todd, il nigeriano Samson Siasia, il boliviano Marco Etcheverry, l’islandese Teitur Thodarson e lo slovacco Milos Rus.

Il calcio in India
Non è un caso che il nuovo campionato sia stato annunciato a Calcutta, capitale dello stato del Bengala Occidentale, che ha oltre novanta milioni di abitanti ed è una delle poche zone dell’India dove il calcio ha un certo seguito, insieme all’ex colonia portoghese di Goa sulla costa centro-occidentale. Il nuovo supercampionato si svolgerà interamente nel Bengala Occidentale, dove si trovano tutte le sei città annunciate come sedi possibili delle squadre.

Anche se l’Indian Football Association, l’organizzazione sportiva che ha promosso il torneo, è l’associazione calcistica del solo Bengala Occidentale, è la più antica del paese (è stata fondata nel 1893) e ha tradizionalmente stretti contatti con la Football Association del Regno Unito. Fino al 1948 era anche l’organo di governo del calcio indiano, ma in quell’anno venne riconosciuta dalla FIFA la All India Football Federation (AIFF), che la stessa associazione bengalese aveva contribuito a fondare.

Con il nuovo campionato l’IFA intende ispirarsi al modello di successo del Twenty20, un torneo di cricket nato nel 2008 accorciando la durata delle partite in modo da renderle più appetibili per il pubblico (soprattutto televisivo) e che ha avuto un grandissimo successo in tutta l’India: tanto da mettere in pericolo la forma tradizionale dello sport, che ha incontri che durano diversi giorni. L’IFA intende fare concorrenza diretta al campionato nazionale, l’I-League: i giocatori che parteciperanno alla nuova Premier League indiana non potranno partecipare all’I-League e viceversa.

In India il calcio sta comunque crescendo in popolarità. Martedì 9 gennaio si è giocata una partita al Jawaharlal Nehru Stadium di New Delhi tra il Bayern Monaco e una selezione della nazionale indiana, il Team India (il Bayern ha vinto facilmente 4-0). Nel 2011 in India si sono giocate anche un’amichevole tra Argentina e Venezuela, giocata a Calcutta, e una tra i Blackburn Rovers e la squadra indiana Pune FC. I Blackburn Rovers sono uno dei rari esempi di investimenti dei ricchi magnati indiani nel calcio straniero: a novembre dello scorso anno la squadra è stata comprata per 23 milioni di sterline (27 milioni di euro) da Venky’s, una grande società di pollame indiana.

Come scrive il Financial Times, il pubblico televisivo per il calcio in India è in rapida e veloce ascesa: una ricerca ha mostrato che il calcio è il primo sport per numero di spettatori dopo l’inarrivabile cricket, con circa 83 milioni di spettatori, più della metà dei quali guardano il campionato nazionale. Ma è difficile che lo sport acquisti una vera popolarità prima che un giocatore indiano si faccia notare a livello internazionale, scrive il quotidiano britannico, e questo è piuttosto difficile, almeno per il prossimo futuro: l’India non si è mai qualificata a una coppa del mondo, il calcio nel paese ha scarsità di strutture e di risorse, e l’unico giocatore con un minimo di popolarità nella storia calcistica del paese, l’attaccante Bhaichung Bhutia, si è ritirato dopo la partita del 9 gennaio contro il Bayern dopo una lunga carriera in squadre indiane.

foto: AP Photo/Gurinder Osan