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  • Venerdì 16 dicembre 2011

Una volta qui era tutto Pakistan

Le foto e la storia del Bangladesh, che oggi compie quarant'anni

Bangladesh’s Language Movement martyrs monument is covered with floral tributes as a Bangladeshi youth adds the finishing touches to a display in Dhaka on February 21, 2011, to pay homage to the martyrs of the 1952 Bengali Language Movement. Tens of thousands of mourners walking barefoot thronged the memorial for the annual traditional remembrance of those killed when police fired on campaigners on this day in 1952, who were demanding Bengali be declared as one of the state languages of what was then Pakistan. AFP PHOTO/ STRINGER (Photo credit should read STRINGER/AFP/Getty Images)

Bangladesh’s Language Movement martyrs monument is covered with floral tributes as a Bangladeshi youth adds the finishing touches to a display in Dhaka on February 21, 2011, to pay homage to the martyrs of the 1952 Bengali Language Movement. Tens of thousands of mourners walking barefoot thronged the memorial for the annual traditional remembrance of those killed when police fired on campaigners on this day in 1952, who were demanding Bengali be declared as one of the state languages of what was then Pakistan. AFP PHOTO/ STRINGER (Photo credit should read STRINGER/AFP/Getty Images)

Oggi si festeggia in Bangladesh il Giorno della Vittoria (in bengali, la lingua parlata nel paese e nelle zone confinanti dell’India, Bijôe Dibôsh), in cui si commemora la vittoria militare sull’esercito pakistano dopo nove mesi di guerra (la Guerra di Liberazione del Bangladesh). Il 16 dicembre 1971 il generale Amir Aabdullah Khan Niazi firmò la resa a Dacca e si consegnò insieme a circa 90.000 soldati alle forze congiunte del Bangladesh e dell’India.

La guerra fu la conseguenza ultima della spartizione dell’India coloniale britannica, nell’agosto 1947, in due entità statali, l’India e uno stato islamico chiamato Pakistan. Il Pakistan era diviso in due parti distanti tra loro oltre mille chilometri, geograficamente, linguisticamente e culturalmente molto diverse: il Pakistan di oggi, allora chiamato Pakistan occidentale, e l’attuale Bangladesh, o Pakistan orientale. Nonostante le due zone fosse quasi uguali per popolazione, il potere politico era concentrato in Pakistan occidentale, e anche nell’esercito i bengalesi avevano difficilmente accesso alle cariche più alte. Il sistema elettorale era organizzato in modo da considerare il Pakistan orientale una sola provincia, e a relegarlo in un luogo secondario nell’Assemblea Nazionale di 313 seggi.

Le tensioni tra i due stati arrivarono al punto massimo nel 1970, quando il maggior partito del Pakistan orientale, la Lega Awami, riuscì a ottenere 167 seggi su 169 nella zona orientale del paese, ma la classe politica occidentale rifiutò di permetterle di formare un governo e propose invece, per la prima volta in oltre vent’anni, la nomina di due primi ministri separati per le due parti del paese.

La rabbia e le proteste dei nazionalisti nel Pakistan orientale furono represse violentemente con un’operazione militare ordinata dalla classe dirigente del Pakistan occidentale. L’esercito pakistano avviò il 25 marzo una campagna per prendere il controllo rapidamente di tutte le principali città bengalesi, per procedere poi a una serie di arresti e di omicidi verso tutto il movimento nazionalista locale. Il 26 marzo il leader della Lega Awami, Sheikh Mujibur Rahman, dichiarò l’indipendenza del Pakistan orientale con il nome di Bangladesh, mentre il paese andava rapidamente verso la guerra civile.

Entro la metà di maggio tutte le città del Bangladesh erano sotto il controllo dell’esercito pakistano, ma nel corso dei mesi successivi la situazione militare si rovesciò anche grazie all’alleanza tra l’Esercito di Liberazione del Bangladesh, che portava avanti tattiche di guerriglia, e l’India, che entrò in guerra ufficialmente con il Pakistan solo il 3 dicembre 1971, ma da tempo sosteneva il Bangladesh con aiuti economici, diplomatici e militari. Il 16 dicembre è festeggiato come “Giorno della Vittoria” anche in India. Oggi il Bangladesh è una democrazia parlamentare. Ha una popolazione stimata di 142 milioni di abitanti e la Lega Awami continua a essere il partito più popolare: alle ultime elezioni la sua coalizione ha conquistato 230 seggi parlamentari sui 300 disponibili.

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