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  • Mercoledì 14 dicembre 2011

Resta in carcere il blogger egiziano Alaa

Le autorità egiziane hanno lasciato cadere due delle accuse più gravi, il suo caso ora è gestito da un tribunale civile

Le autorità egiziane hanno lasciato cadere due delle accuse più gravi rivolte contro il blogger Alaa Abd El Fattah, uno dei rivoluzionari più attivi contro il regime di Mubarak in Egitto, arrestato lo scorso ottobre con l’accusa di incitamento alla violenza contro i militari che da gennaio governano di fatto il paese. Il suo caso era stato trasferito per la prima volta lunedì dal tribunale militare a un tribunale civile, in cui avrà diritto a un ricorso in appello in caso di condanna.

Alaa, che è stato molto attivo anche su Twitter durante la rivolta, aveva accusato i militari della giunta di avere ucciso deliberatamente i coopti che manifestavano davanti alla televisione di stato lo scorso 9 ottobre. Le autorità civili hanno lasciato cadere le accuse di incitamento alla violenza, ma hanno disposto altri 15 giorni di custodia per Alaa. Secondo uno dei suoi sostenitori, Rasha Abdulla, professore di giornalismo alla American University del Cairo, Alaa «era di ottimo umore come al solito durante l’udienza, anche se non siamo riusciti ad avvicinarci. Ci salutava da dietro la finestra». Dal camioncino con cui è stato poi trasferito di nuovo in prigione dal tribunale, ha gridato «Bahebek ya Manal», Ti amo Manal, rivolgendosi alla moglie, anche lei blogger e attivista.

Nelle ultime settimane Alaa è diventato un vero simbolo della rivolta contro la giunta militare che continua a governare di fatto l’Egitto. Manifestazioni di solidarietà si sono svolte in tutte le principali città egiziane. Alaa Abd El Fattah è un blogger di ventinove anni. È cresciuto in una famiglia con una lunga storia di militanza politica. Suo padre, Ahmed Seif El-Islam Hamed, è un noto avvocato e attivista per i diritti umani arrestato nel 1980 e imprigionato per cinque anni dal regime. La zia è Ahdaf Soueif, scrittrice di fama internazionale e commentatrice politica del Guardian. La sorella di El Fattah, Mona Seif, è tra i fondatori del movimento egiziano «No ai processi militari per i civili».

Nel maggio 2006 El Fattah è stato arrestato mentre partecipava a una protesta pacifica a favore dei magistrati egiziani. Dopo 45 giorni di detenzione era stato rilasciato nel giugno 2006. Con la moglie Manal, è stato tra coloro che hanno organizzato uno spazio online per gli oppositori al regime. Dalla caduta di Hosni Mubarak, avvenuta l’11 febbraio scorso, Alaa Abd El Fattah si è dimostrato molto critico verso l’esercito egiziano guidato dal generale Hussein Tantawi che, di fatto, governa il paese dalla caduta del regime. Molti rivoluzionari come El Fattah accusano i militari di ostacolare il processo democratico dell’Egitto e di non voler trasferire i poteri alle autorità civili.