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  • Domenica 11 dicembre 2011

Noriega torna a Panama

L'ex dittatore è stato estradato dalla Francia e dopo oltre vent'anni è in viaggio verso il suo paese, dove forse otterrà gli arresti domiciliari

(AP Photo/Shirley Henderson)

(AP Photo/Shirley Henderson)

L’ex dittatore panamense Manuel Noriega è stato accompagnato alle 8 di questa mattina all’aeroporto di Orly, in Francia, per essere estradato a Panama. È la terza estradizione per il 77enne Noriega, che ora in patria dovrà difendersi dalle accuse di violazioni dei diritti umani e di aver ordinato l’uccisione di tre oppositori, reati avvenuti negli anni Ottanta. Al suo arrivo a Panama City, Noriega sarà trasferito direttamente al carcere di “El Renacer” (“La Rinascita”, a 30 chilometri di distanza dalla capitale), dove però non è sicuro che rimarrà a lungo. Infatti, secondo una legge del codice penale di Panama, i condannati ultrasettantenni in genere possono scontare la loro pena agli arresti domiciliari. Antonin Levy, uno dei suoi avvocati a Parigi, ha dichiarato sabato che Noriega «è molto felice e impaziente di tornare finalmente a casa». Per questo Noriega non ha presentato ricorso contro la decisione della giustizia francese. Il ministro degli Esteri panamense Roberto Henriquez ha dichiarato che la cosa importante adesso «è garantire l’incolumità di Noriega», contro il quale i suoi oppositori in patria stanno già organizzando delle manifestazioni.

Noriega si trovava in carcere in Francia perché nel 1999 era stato condannato in contumacia per riciclaggio di denaro sporco. Secondo la giustizia francese, infatti, avrebbe comprato degli immobili riciclando 3 milioni di dollari derivanti dallo spaccio di stupefacenti di un cartello di Medellín, in Colombia. Per queste motivazioni, era stato estradato dagli Stati Uniti nel marzo 2010. Noriega in Francia si è sempre dichiarato innocente, ma questo non gli ha fatto evitare una condanna a sette anni di carcere, interrotta questa mattina.

Noriega era arrivato in Francia nel 2010 dopo diciassette anni passati in un carcere federale di Miami, negli Stati Uniti, dove nel 1990 era stato condannato a quaranta anni di carcere (poi ridotti a trenta e infine a diciassette) per i reati di traffico di droga, riciclaggio di denaro sporco e criminalità organizzata. Proprio con gli Stati Uniti Noriega aveva avuto un rapporto molto controverso: era stato reclutato dalla CIA già negli anni Cinquanta, mentre studiava in un’accademia militare in Perù. Tornato in patria, scalò presto le gerarchie delle forze armate panamensi all’ombra del generale Omar Torrijos, allora dittatore dello stato centramericano, che nel 1977 firmò un accordo proprio con gli Stati Uniti per riprendersi la sovranità del Canale di Panama.

Nel 1981, però, Torrijos morì in un misterioso incidente aereo, le cui cause non sono mai state del tutto chiarite. Il generale Noriega divenne di fatto dittatore di Panama (anche se non venne mai nominato presidente) e divenne uno degli alleati più importanti degli Stati Uniti in America Centrale, soprattutto per il suo supporto ai Contras in Nicaragua per sconfiggere il governo sandinista e allo stesso tempo soffocare la guerriglia rivoluzionaria del  Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale (FMLN) a El Salvador. Entrambi i gruppi erano combattuti dagli Stati Uniti per le loro posizioni politiche di sinistra rivoluzionaria.

Ma pochi anni dopo la situazione cambiò radicalmente. Noriega, soprannominato “faccia d’ananas” per il volto segnato dall’acne, aumentò la repressione interna a Panama, dove nel 1985 un oppositore politico, Hugo Spadafora, venne addirittura trovato decapitato. Allo stesso tempo, rinnegò “l’esclusiva” con gli Stati Uniti e instaurò rapporti con intelligence di altri paesi e cartelli del traffico di droga centro e sudamericani. Gli Stati Uniti decisero allora di interrompere il legame con il non più affidabile Noriega: nel 1988 lo accusarono di traffico di droga e dell’annullamento dei risultati delle elezioni del 1989 e gli offrirono due milioni di dollari per lasciare Panama ed andare in esilio in Spagna.

Ma Noriega rifiutò e il 20 dicembre 1989 l’esercito di George H. W. Bush invase Panama con 27mila soldati. L’occasione fu l’uccisione di un soldato statunitense, avvenuta pochi giorni prima, ma Bush progettava l’invasione già da molti mesi. Noriega si rifugiò nella sede della Nunziatura Vaticana a Panama. Si arrese il 3 gennaio 1990 e venne subito decisa la sua estradizione negli Stati Uniti.

Nella foto: Manuel Noriega ritratto in una corte federale di Miami nel 2007 (AP /Shirley Henderson)