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  • Mercoledì 7 dicembre 2011

Michele Zagaria è stato arrestato

Il camorrista capo dei casalesi, latitante da 16 anni, è stato trovato in un bunker sotterraneo nel suo paese di origine, in provincia di Caserta

(LaPresse)

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Michele Zagaria è stato arrestato. Camorrista e capo del clan dei casalesi, era latitante da 16 anni ed era stato più volte condannato all’ergastolo. Zagaria è stato arrestato a Casapesenna, in provincia di Caserta. Da stamattina cento poliziotti erano impegnati in un’operazione di perquisizione alla ricerca del luogo in cui si nascondeva il boss, che è stato poi trovato all’interno di un bunker sotterraneo separato con cinque metri di cemento armato dal pavimento dell’abitazione. La notizia è stata confermata dalla Direzione distrettuale antimafia. Casapesenna è ora interamente circondato da poliziotti. Repubblica parla di “scene di giubilo e di entusiasmo tra le forze dell’ordine”.

Zagaria ha 53 anni ed era considerato “il re del cemento”, a causa del gran numero di aziende edilizie che fanno riferimento a lui e che sono state titolari di appalti pubblici in molte regioni d’Italia, dalla Campania al Lazio all’Emilia Romagna. Il fratello di Zagaria, Carmine, era stato arrestato lo scorso gennaio. Il 30 giugno del 2006 sul Corriere del Mezzogiorno Roberto Saviano lo descrisse così.

E ora è Zagaria, il numero uno. È Michele Zagaria, dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, ad essere stato posto in testa ai latitanti più pericolosi d’Italia. Michele Zagaria, dai molteplici contronomi: Michele di Casapesenna, Capastorta, Manera, è lui il capo operativo del cartello dei «casalesi». È lui che apparentemente con responsabilità fiduciaria ricevuta da Sandokan e Bidognetti, opera come vertice del cartello criminale del cemento. Michele Zagaria è stato capace di pretendere che la «sua» Casapesenna divenisse un luogo capace di articolare tranquillità per la sua latitanza e un’incubatrice attenta e efficiente per le sue aziende. Imprese vincenti in ogni parte d’Italia. Dalla Toscana all’Emilia, da Sassuolo a Cracovia, le imprese del cartello dei casalesi seguendo la scia del cemento arrivano ovunque.