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  • Venerdì 11 novembre 2011

Cosa succede alle proteste americane di Occupy

Da Wall Street alla California le occupazioni proseguono, e anche i confronti con la polizia

Police in riot gear remove tents in front of Sproul Hall on the University of California at Berkeley campus Wednesday, Nov. 9, 2011, in Berkeley, Calif. Student activists attempted to set up an “Occupy Cal” camp on campus despite official warnings that such encampments are not allowed. These activists joined students across California in calling to make banks pay to end cuts to higher education. (AP Photo/Ben Margot)

Police in riot gear remove tents in front of Sproul Hall on the University of California at Berkeley campus Wednesday, Nov. 9, 2011, in Berkeley, Calif. Student activists attempted to set up an “Occupy Cal” camp on campus despite official warnings that such encampments are not allowed. These activists joined students across California in calling to make banks pay to end cuts to higher education. (AP Photo/Ben Margot)

Per le proteste contro il sistema finanziario cresciute negli ultimi due mesi nelle città americane a partire dall’esempio newyorkese di “Occupy Wall Street” gli ultimi giorni sono stati meno sotto i riflettori internazionali, un po’ per stanchezza dei cicli dell’informazione, un po’ per stanchezza di iniziativa di molte di quelle dimostrazioni. Però gli accampamenti sono ancora lì, le persone protestano, e delle cose succedono, anche se soprattutto sul fronte dell’ordine pubblico e dei confronti con le istituzioni cittadine.

Occupy Wall Street
Una parte dei manifestanti si è messa in movimento da New York a Washington per arrivare direttamente alla Casa Bianca e portare a Barack Obama le proposte. La marcia avverrà con tappe di 31 chilometri ciascuna, dalle 9 alle 17, orario di apertura delle banche. L’arrivo è previsto a Washington, dopo 360 chilometri di cammino, per il 23 novembre.

Occupy Berkeley e Occupy Oakland
Oggi il movimento californiano compie un mese e, dopo le violenze di inizio novembre, in parte si è spostato a Berkeley. Ma si sono verificati altri scontri: ieri, 39 persone sono state arrestate con l’accusa di aver opposto resistenza agli agenti di polizia. La sera prima, secondo il giornale studentesco californiano Daily Californian, i manifestanti avevano ricevuto il permesso dal vice rettore dell’università di restare in Sproul Plaza senza però poter portare tende o sacchi a pelo e senza il permesso di cucinare o accendere fuochi. Lunedì gli studenti avevano ricevuto tramite mail il divieto ufficiale dall’amministrazione dell’Università. L’accampamento, nonostante l’avviso, è stato creato e nella tarda serata sono intervenuti gli agenti di polizia ordinando lo sgombero e spingendo alcune persone con i manganelli fuori dal campus. La folla, intanto, gridava “Siamo il 99%”.

Occupy San Francisco
I manifestanti sono accampati a Justin Herman Plaza. Il Dipartimento della Salute Pubblica della città aveva denunciato a fine ottobre la precarietà delle condizioni igieniche chiedendo un intervento immediato. La notte del 27 ottobre (e dopo lo sgombero forzato di Occupy Oakland) alcune camionette della polizia si erano avvicinate all’accampamento di Herman Plaza, per allontanarsi subito dopo. I manifestanti hanno detto di aver ricevuto notizie dalla polizia che lo sgombero non ci sarebbe stato.

Occupy Harvard
Ieri all’università bostoniana alcuni manifestanti non ancora identificati hanno tentato di sfondare un cancello chiuso dell’università e avrebbero spinto e rubato la radio a un agente di polizia. Tra gli studenti, ci sarebbero state alcune persone con il volto coperto da sciarpe nere. Per questo motivo l’università ha annunciato oggi che vieterà l’ingresso a chiunque non ne faccia parte. Gli agenti di Polizia controlleranno le carte di identità ai cancelli.

Occupy Burlington
La polizia è intervenuta nell’accampamento di City Hall Park nella città del Vermont dopo aver ricevuto una chiamata al 911 in cui si parlava di alcuni colpi di arma da fuoco. Dopo venti minuti, dodici auto si trovavano sul posto. Un uomo di trentacinque anni è stato tirato fuori da una tenda macchiata di sangue: è in gravi condizioni. La polizia ha anche detto di aver recuperato l’arma e che non c’è alcun pericolo. Alcuni manifestanti hanno dichiarato che “l’uomo si è sparato da solo”.

Occupy Portland
Stamattina, in una conferenza stampa, il sindaco Sam Adams ha detto di sostenere le idee e la libertà di parola abbracciata da coloro che sono coinvolti nelle proteste e che sono accampati nel centro della città, ma ha detto anche che è stato costretto a fissare lo sgombero dalla mezzanotte di sabato. Adams ha spiegato che “il campo è particolarmente vulnerabile a droghe e violenza” e che “le buone intenzioni di Occupy Portland sono state tradite”: il riferimento del sindaco è a due episodi di overdose che si sono verificati nel campo, al lancio di una molotov e in generale alla diffusione di episodi di violenza. Dopo l’annuncio i manifestanti si sono riuniti e hanno per ora deciso di rimanere sul posto.

Occupy Chicago
Il 16 ottobre 175 manifestanti accampati in Congress Plaza a Chicago sono stati arrestati durante lo sgombero. Una lettera segnalata al Chicago Tribune, spiega come la condotta della polizia sia stata corretta e non violenta: “La loro pazienza e calma durante gli arresti dovrebbe essere un modello per tutte le forze di polizia. Mi auguro che i vertici della polizia di Oakland leggano questo messaggio e imparino qualcosa”.

Occupy Vancouver
Lunedì scorso sono scoppiati disordini tra la polizia, i vigili del fuoco e i manifestanti di Occupy Vancouver, in Canada, a causa di un fuoco acceso nell’accampamento. Dopo l’episodio e per problemi legati alla sicurezza è stato ordinato lo sgombero del campo. Gli occupanti hanno però detto di voler collaborare per superare le irregolarità rilevate: hanno quindi rimosso le tende vuote, eliminato le stufe, creato uno spazio sufficiente tra una tenda e l’altra e percorsi liberi e continui all’interno del campo. Il termine per lo sgombero definitivo è stato per ora sposato a mercoledì prossimo.

Occupy Nashiville
Alcuni agenti di polizia in borghese si sono infiltrati tra i manifestanti di Nashiville dopo aver ricevuto molte segnalazioni di irregolarità all’interno del campo legate a igiene e “comportamenti lascivi”. Nel campo di Nashville è stato ordinato il coprifuoco. Il 26 ottobre due uomini erano stati arrestati con l’accusa di aver tentato di vendere marijuana e altre 30 persone per violazione di domicilio. La portavoce delle proteste ha detto: “Sapevamo che c’erano persone che probabilmente erano sotto copertura”.

Occupy Charleston
A Mount Pleasant, nella Carolina del Sud, oggi pomeriggio circa dodici manifestanti si sono alzati in piedi e hanno interrotto il discorso della candidata repubblicana alle presidenziali Michele Bachmann: “Lei è un rappresentante della corruzione istituzionale che ha infettato il nostro paese, corruzione guidata dagli interessi finanziari di pochi contro i molti”, hanno detto. Bachmann è stata scortata da un ufficiale di polizia dietro al palco, ma è tornata poco dopo per terminare il suo intervento.

Occupy Toronto
Dal 15 ottobre 500 manifestanti sono accampati al St. James Park. Dopo le dichiarazioni del sindaco Rob Ford sul fatto che la protesta non dovrebbe continuare nel parco del centro, sono stati annunciati provvedimenti: “Verranno applicate misure appropriate” è stato detto, senza però chiarire quali.

Occupy Detroit
Il permesso che consente ai manifestanti di Occupy Detroit di rimanere al Grand Circus Park scadrà lunedì notte. I membri del gruppo, attraverso il loro portavoce, hanno detto di aver aperto la discussione per decidere se rimanere o trovare un altro luogo. L’accampamento prosegue dal 14 ottobre.