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  • Venerdì 11 novembre 2011

Comincia il processo Raja in India

L'ex ministro delle telecomunicazioni è al centro del più grande scandalo di corruzione nella storia del Paese

Oggi in India è cominciato il processo legato al più grande scandalo di corruzione della storia del paese. L’imputato centrale è l’ex ministro delle telecomunicazioni Raja, accusato di aver usato la propria posizione per vendere a prezzi bassi licenze telefoniche di alto valore. Secondo un’inchiesta interna, la sua azione potrebbe essere costata all’India 40 miliardi di dollari e potrebbe mettere in crisi uno dei mercati più forti del paese.

Insieme a Raja sono imputati decine di altri ex membri del governo indiano e molti esponenti del mondo delle telecomunicazioni, tutti accusati di avere partecipato in modo più o meno diretto al giro di tangenti. L’accusa sostiene che il comportamento di Raja favorì Swan Telecom e Unitech Wireless sulle altre aziende. Raja è stato arrestato lo scorso febbraio ed è in carcere da allora.

La storia di come Raja sia passato dall’essere un politico di una piccola regione a ministro delle telecomunicazioni è secondo molti analisti emblematica di come funzioni davvero la politica nella più grande democrazia del mondo. I piccoli partiti regionali in India, spesso formati a partire da famiglie o caste, hanno un’enorme influenza e possono prendere il comando di parti cruciali e potenzialmente redditizie del governo per riempire le proprie tasche e le casse del partito.

Il partito di Raja nacque come movimento di liberazione basato sul nazionalismo tamil. Nel corso degli anni il partito ha però abbandonato gli aspetti ideologici sotto la guida del patriarca Muthuvel Karunanidhi, ottantaseienne in carrozzina che ha più volte portato al governo i propri figli e nipoti. Alle elezioni del 2004 il partito è salito al governo alleandosi con il Congresso e Karunanidhi ha proposto il nipote — un importante imprenditore locale nel campo dei media — come ministro delle telecomunicazioni. Karunanidhi lo ha però poi rimpiazzato con il meno conosciuto Raja, il compagno della figlia, anch’essa al governo.

C’è molta attesa per l’esito di questo processo – che si preannuncia molto lungo visto il numero di persone coinvolte e la vastità del giro d’affari – che secondo molti rischia di allargare lo scandalo anche a parlamentari al momento all’opposizione. Lo scandalo ha avuto una grossa eco anche nell’opinione pubblica indiana, soprattutto grazie all’attivismo di Anna Hazare, che negli ultimi tempi è diventato il simbolo della lotta contro la corruzione nel paese. Tutti gli imputati del processo finora si sono dichiarati innocenti.