Un altro venerdì in piazza Tahrir
I manifestanti chiedono la fine dello stato di emergenza più garanzie sulle prossime elezioni in Egitto, con loro oggi c'è anche Sean Penn
Oggi al Cairo, Piazza Tahrir si è di nuovo riempita di migliaia di manifestanti che da mesi chiedono la fine dello stato d’emergenza e una transizione del potere più radicale. Le elezioni per il rinnovo del Parlamento si terranno a partire dal 28 novembre, ma i manifestanti temono che il sistema elettorale scelto possa favorire il ritorno di vecchi esponenti del regime. Da quando lo scorso gennaio Hosni Mubarak fu costretto alle dimissioni, il potere è di fatto esercitato dalla giunta militare.
La legge elettorale prevede che due terzi del Parlamento siano eletti tramite un sistema proporzionale, mentre il resto con il maggioritario. Alle elezioni si presenteranno decine di partiti e si spera che la legge elettorale possa dare più possibilità di scelta agli elettori. Anche se l’eccessiva parcellizzazione politica potrebbe rendere più difficoltosa la formazione di una maggioranza per governare il paese e quindi alla fine favorire i Fratelli Musulmani, che sono al momento il partito più grande e più radicato nella società egiziana, ma che dalla fine della rivoluzione hanno mantenuto un ruolo molto ambiguo, non partecipando mai alle manifestazioni di piazza e sostenendo più o meno apertamente la giunta militare.
Il governo ha avvertito i manifestanti che se attaccheranno edifici pubblici le forze armate non esiteranno a intervenire. Poi ha ribadito che lo stato d’emergenza resterà in vigore per almeno un altro anno. Sei dei candidati che si presenteranno alle elezioni hanno diffuso un comunicato congiunto in cui scrivono che qualsiasi decisione che d’ora in poi sarà presa appellandosi allo stato d’emergenza sarà considerata illegale, dal momento che secondo la nuova costituzione lo stato d’emergenza dovrebbe finire oggi.
Infine, hanno chiesto il ripristino di una vecchia legge degli anni Cinquanta che prevede di punire severamente l’abuso d’ufficio, accusa che impedirebbe a molti ex appartenenti del governo Mubarak di candidarsi alle prossime elezioni. Tra la folla di oggi è sbucato anche Sean Penn, arrivato in piazza Tahrir a fianco dell’attore egiziano Khaled El-Nabawy per sostenere i manifestanti.