I filorussi vincono in Lettonia
Il partito del sindaco di Riga ha vinto le elezioni politiche, ma per governare servirà fare una coalizione ampia e variegata
di Paolo Pantaleo
Per la prima volta nella breve storia della Lettonia indipendente, un partito filorusso, Saskaņas centrs (Centro dell’Armonia), ha vinto le elezioni politiche, ottenendo il 28 per cento dei voti e staccando nettamente gli altri partiti: sarà la forza di maggioranza relativa nel prossimo parlamento. Vienotiba (Unità), il partito di centrodestra del premier Valdis Dombrovskis, che negli ultimi tre anni di governo ha portato fuori il paese da una gravissima crisi economica aumentando le tasse e producendo fortissimi tagli alla spesa pubblica, ha pagato la politica di sacrifici imposta al paese, perdendo un terzo dei suoi consensi e finendo al 18 per cento. SC è il partito di riferimento dei russofoni, che in Lettonia sono circa il 30 per cento della popolazione. Finora in Parlamento era stato sempre all’opposizione, anche se da due anni è al potere a Riga e il suo candidato premier è proprio il sindaco Nils Ušakovs.
Il vero vincitore delle elezioni è però l’ex presidente lettone Valdis Zatlers. Tre mesi fa, quando era ancora in carica, ha chiesto lo scioglimento del parlamento lettone per un voto di rifiuto ad autorizzare le indagini su un parlamentare dell’opposizione, l’oligarca ed ex vicesindaco di Riga Ainars Šlesers (che in queste elezioni con il suo partito non è riuscito a superare la quota di sbarramento del 5 per cento). Dopo la decisione di sciogliere il Parlamento Zatlers non è stato rieletto per un secondo mandato presidenziale e due mesi fa ha fondato il partito Zatlera Reformu Partija, che si propone di combattere gli oligarchi e la corruzione politica. Ieri lo Zatlera Reformu Partija ha ottenuto il 20 per cento dei voti e avrà quindi molto peso nella formazione del prossimo governo.
Probabilmente il nuovo governo sarà formato da una grande coalizione che comprenderà i filorussi di SC, il partito di centrodestra del premier Dombrovskis Vienotiba e lo ZRP. I partiti lettoni però sono distanti dallo SC per questioni storiche e linguistiche – come il mancato riconoscimento dell’occupazione sovietica della Lettonia e la difesa della lingua lettone come lingua nazionale – e soprattutto in materia economica.
SC è favorevole a ritardare l’entrata nell’euro prevista nel 2014 e aumentare il deficit pubblico per sostenere programmi di assistenza sociale e di investimento. Queste misure però potrebbero dare sfiducia ai mercati internazionali verso la Lettonia e rendere difficile la completa integrazione politica ed economica del paese nell’Unione Europea (in sostanza, il programma di Putin nei confronti dei paesi baltici). Vienotiba invece vuole proseguire nella politica di rigore e di consolidamento di bilancio attuata dal governo Dombrovskis negli ultimi tre anni (il PIL è risalito al 5 per cento e la produzione industriale e le esportazioni sono in costante crescita) che ha permesso alla Lettonia di uscire da una gravissima crisi, con l’obiettivo di rispettare i criteri di Maastricht e l’ingresso nel 2014 nell’euro.
Un’altra ipotesi è quella di costituire una coalizione composta da Vienotiba, ZRP e i nazionalisti di Visu Latvijai (che hanno ottenuto un grande successo con il 13 per cento dei voti) in un governo di soli partiti lettoni di centrodestra. In quel caso i filorussi di SC resterebbero all’opposizione. Dopo la vittoria netta del partito di Nils Ušakovs, però, sembra politicamente difficile escludere SC dal prossimo governo del paese.
Foto: Il sindaco di Riga Nils Ušakovs (AP Photo/Roman Koksarov)