Erano da poco passate le quattro del pomeriggio di ieri quando il pilota dello Yak-42 ha ricevuto dalla torre di controllo dell’aeroporto di Tunoshna il via libera per il decollo. A bordo c’erano buona parte dei giocatori del Lokomotiv Yaroslavl, una delle squadre di hockey più famose della Russia, diretti a Minsk per l’inizio della nuova stagione della Kontinental Hockey League (KHL). La visibilità intorno alla città russa di Yaroslavl era buona, l’aereo ha preso velocità e con difficoltà si è staccato dal suolo, incendiandosi pochi istanti dopo il decollo. Lo fusoliera si è spezzata in più parti e lo Yak-42 è precipitato nei pressi del fiume Tunoshna, un affluente del Volga, uccidendo 43 delle 45 persone che stava trasportando.
Oltre ai giocatori di nazionalità russa del Lokomotiv, nell’incidente sono morti undici giocatori e tecnici stranieri, compresi l’allenatore della squadra di origine canadese Brad McCrimmon, il portiere svedese Stefan Liv e diversi giocatori originari della Bielorussia, della Repubblica Ceca, della Germania, della Slovacchia, dell’Ucraina e della Lettonia.
Il giocatore russo Alexander Galimov è uno dei due sopravvissuti all’incidente, ma ha riportato estese ustioni su tutto il corpo ed è in condizioni critiche. Alcune emittenti locali di Yaroslavl l’avevano dato per morto poche ore dopo l’incidente, ma i medici che lo hanno preso in cura hanno smentito la notizia, confermando di averlo sottoposto con successo a una prima operazione chirurgica. L’altro sopravvissuto si chiama Alexander Sizov e faceva parte dell’equipaggio di otto persone che gestiva il volo verso Minsk.
Sul luogo dell’incidente continuano da ore le operazioni di recupero dei corpi, rese difficili dall’ampia area in cui si sono disseminati i rottami dell’aereo dopo l’incendio in volo. Alcuni relitti e diversi cadaveri sono stati ritrovati nel letto dell’affluente del Volga. Fino a ora la conta ufficiale è di 35 corpi recuperati, ma solo 12 di questi sono stati riconosciuti e identificati.
Il presidente della Federazione Internazionale di Hockey su Ghiaccio (IIHF) ha definito l’incidente di ieri una «tragedia non solo della Russia» perché a bordo c’erano giocatori e allenatori da diverse parti del mondo. Il presidente russo Dimitri Medvedev ha annunciato un viaggio verso Yaroslavl per visitare l’area in cui si è schiantato l’aereo.