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  • Giovedì 18 agosto 2011

Gli attentati in Israele

Due autobus sono stati colpiti da razzi e spari: ci sono 7 morti e 25 feriti

Aggiornamento 18.20
L’esercito israeliano ha confermato di aver condotto un attacco aereo nella Striscia di Gaza in seguito agli attentati di oggi. Il raid ha ucciso sei persone, almeno stando alle stime raccolte da fonti palestinesi dalla BBC. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, aveva annunciato una risposta «forte e determinata» in seguito agli attentati. Secondo Reuters nell’attacco condotto a Rafah sarebbe rimasto ucciso anche Kamal al-Nairab, uno dei capi dei Comitati di Resistenza palestinesi. La fazione opera spesso in maniera indipendente da Hamas, che nel pomeriggio ha negato qualsiasi coinvolgimento negli attentati.

Aggiornamento 15.31. La conta delle persone uccise sale a 7, dice Haaretz.

Aggiornamento 15.20. I morti sono 6, i feriti 25. Il portavoce del primo ministro israeliano Netanyahu ha detto che i terroristi venivano da Gaza.

Aggiornamento 14.00. Haaretz dice che le persone uccise sono cinque, più due terroristi. Il primo attacco è arrivato intorno a mezzogiorno ora locale: alcuni uomini su un’auto hanno sparato su un autobus che viaggiava da Beer Sheva a Eilat e si trovava vicino la città di Netafim. Poco dopo, all’arrivo delle forze dell’ordine, si sono verificate alcune esplosioni, provocate da ordigni posizionati in precedenza. Contemporaneamente un missile anticarro lanciato dall’Egitto e diversi colpi di mortaio si sono abbattuti sulla zona.

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Decine di persone sono state ferite – e alcune sarebbero morte, dice Reuters – da due attacchi terroristici nella parte meridionale di Israele. Vicino la città di Eliat, a Netafim, due autobus sono stati oggetto di una sparatoria e di un lancio di razzi, al quale è seguito uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine. Alcuni spari sarebbero arrivati dal confine con l’Egitto. Haaretz dice che i feriti stanno bene, ma Reuters dice che le persone uccise sono “numerose”. L’Associated Press parla di un’esplosione a Beer Sheba, a circa 200 chilometri dagli attacchi agli autobus.