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  • Sabato 6 agosto 2011

Il Canada ha sconfitto la fuga dei cervelli

Il primo ministro canadese dice che la decennale emigrazione di studenti e ricercatori, soprattutto negli USA, è ora ampiamente superata dall'immigrazione

Mercoledì 3 agosto il primo ministro canadese, il conservatore Stephen Harper, al suo secondo mandato dallo scorso maggio, ha dichiarato che la fuga dei cervelli dal Canada è finita, e che dopo molto tempo il paese ha iniziato ad attrarre più studenti e ricercatori di quanti non decidano di emigrare all’estero.

Il tema della fuga dei cervelli è molto sentito in Canada da diversi decenni, guadagnandosi grande spazio sulle prime pagine dei quotidiani nazionali e nel dibattito politico. Fin dai primi anni del XX secolo, molti scienziati e ingegneri hanno lasciato il paese una volta laureati per trasferirsi negli Stati Uniti, e la tendenza è continuata fino a tutti gli anni Novanta. Nella analisi più diffuse, soprattutto informatici, medici e ingegneri lasciavano il Canada e si trasferivano nel paese vicino attratti da paghe più alte e da una tassazione più leggera, anche se il fenomeno è sempre stato molto complesso da analizzare e ha prodotto analisi discordanti sulla sua estensione e sulle sue motivazioni negli anni più recenti.

Il primo ministro Harper ha dato quindi moltissimo risalto a una ricerca di un importante settimanale accademico di Washington, DC, il Chronicle of Higher Education, che annunciava l’inversione di tendenza (già segnalata da altre analisi negli ultimi tempi), e ha dichiarato “finita” la fuga dei cervelli:

Attraendo e mantenendo in patria i migliori ricercatori del mondo, stiamo costruendo una cultura dell’innovazione e dei risultati proprio qui in Canada. Questo rafforzerà la nostra economia e la nostra società, creando lavoro e prosperità nel paese per i prossimi anni. E aggiungerà slancio all’ambizione e alla forza crescente del nostro paese.

Harper ha parlato in occasione della consegna di alcune delle 500 borse di studio annuali da 50.000 dollari canadesi, circa 36.000 euro, che il governo conservatore ha lanciato nel 2009 per attrarre studenti da tutto il mondo in diversi campi della ricerca scientifica sono vantate come uno dei fattori che hanno aiutato l’inversione di tendenza, assieme a un più ampio programma di incentivi per la ricerca.

foto: Sean Gallup/Getty Images