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  • Giovedì 30 giugno 2011

La lista dei ricercati dall’FBI ha un errore?

Uno scambio di persona vizia da anni l'elenco dei terroristi più ricercati dagli Stati Uniti, scrive la Associated Press

395630 24: "Most Wanted Terrorist" poster of Saif Al-Adel, who is believed to be a high ranking member of the terrorist organization Al-Qaeda, released by the FBI October 10, 2001 in Washington, D.C. Al-Adel is wanted in connection with the bombings of the U.S. Embassies August 7, 1998 in Dar es Salaam, Tanzania, and Nairobi, Kenya. (Photo Courtesy of FBI/Getty Images)
395630 24: "Most Wanted Terrorist" poster of Saif Al-Adel, who is believed to be a high ranking member of the terrorist organization Al-Qaeda, released by the FBI October 10, 2001 in Washington, D.C. Al-Adel is wanted in connection with the bombings of the U.S. Embassies August 7, 1998 in Dar es Salaam, Tanzania, and Nairobi, Kenya. (Photo Courtesy of FBI/Getty Images)

Circa un mese dopo l’11 settembre, l’FBI creò la pagina “Most Wanted Terrorists“, simile anche se meno celebre dell’altra lista pubblica di ricercati, “FBI Ten Most Wanted Fugitives“, di cui ci siamo occupati di recente. Un servizio dell’Associated Press mostra che probabilmente il breve profilo di un membro di al-Qaeda, su cui pende una taglia di 5 milioni di dollari, contiene un grave errore originato da uno scambio di persona.

Saif Al-Adel è ricercato per gli attentati del 7 agosto 1998 alle ambasciate statunitensi di Kenya e Tanzania. Il primo dei nomi falsi che utilizzerebbe è Muhamad Ibrahim Makkawi. L’Associated Press ha parlato con diversi membri dell’intelligence britannici e di altri paesi europei, insieme ad almeno una persona che dice di conoscerli entrambi, e ha concluso che in realtà si tratta di due persone diverse. Al-Adel fa parte della lista sin dal momento della sua creazione dieci anni fa. Un mese fa si parlò molto di lui come possibile leader ad interim di al-Qaeda, dopo la morte di Bin Laden.

Il caso, dice il servizio, fa riflettere sui sistemi di raccolta delle informazioni dei servizi segreti statunitensi e sull’accuratezza con cui vengono verificate le informazioni: dopo l’11 settembre si sono verificati molti casi di persone arrestate e detenute per uno scambio di persona o per informazioni scorrette, tra cui un ingegnere canadese che venne catturato all’aeroporto di New York mentre stava tornando a casa da un viaggio e trasferito in una prigione segreta in Siria.

Si può fare qualche ipotesi sull’origine dell’errore. Secondo i documenti segreti resi pubblici da Wikileaks, un detenuto di Guantanamo avrebbe raccontato di un incontro con un certo Muhammad Ibrahim Makkawi, noto anche come al-Adel: chi li ha conosciuti entrambi, come Noman Benotman, un ex jihadista che ha avuto contatti con al-Qaeda e che ora è analista per la Quilliam Foudation di Londra, dice che al-Adel potrebbe aver usato il nome di Makkawi per vendicarsi delle sue critiche ai gruppi terroristici islamici.

Sia al-Adel che Makkawi sono egiziani, hanno fatto parte dell’esercito del loro paese e sono stati accusati di avere collegamenti con gruppi jihadisti. Ma pare che Makkawi abbia interrotto da molti anni tutti i rapporti con le organizzazioni terroristiche, dopo essere stato uno dei molti ufficiali dell’esercito accusati di farne parte nel 1987. Dopo sei mesi in carcere, e faticando a trovare un nuovo lavoro in patria, si sarebbe trasferito in Arabia Saudita (da dove proveniva la sua famiglia), poi in Afghanistan e infine in Pakistan, anche se le autorità pakistane negano di avere alcuna informazione su dove si trovi adesso.

Lo scorso maggio un uomo che si firmava Muhamad Ibrahim Makkawi ha mandato alcune e-mail a un gruppo di giornali, segnalando che era stato scambiato per al-Adel e ha raccontato di essere da molto tempo un fermo oppositore dei gruppi terroristici islamici come al-Qaeda. La persona ritratta nella foto dell’FBI, per fortuna, pare essere quella di al-Adel, o almeno non assomigliare per nulla a Makkawi.