La bozza Tremonti sui costi della politica

Il ministero dell'Economia ha fatto trapelare una proposta di legge che taglierebbe stipendi, vitalizi, rimborsi, auto blu, eccetera eccetera

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
05-05-2011 Roma
Politica
Camera - Presentazione libro Precari di Anna Maria Madia
Nella foto: Giulio Tremonti 
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
05-05-2011 Roma
Politics
Chamber of Deputies- Anna Maria Madia debutig her book precarius workers
In the picture: Giulio Tremonti
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 05-05-2011 Roma Politica Camera - Presentazione libro Precari di Anna Maria Madia Nella foto: Giulio Tremonti Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 05-05-2011 Roma Politics Chamber of Deputies- Anna Maria Madia debutig her book precarius workers In the picture: Giulio Tremonti

Il Corriere della Sera ha pubblicato sul suo sito Internet una bozza di proposta di legge attribuita al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. La proposta consta di sette articoli e spiega col suo titolo di cosa si occupa: “Costi della politica”. Si tratta, in breve, di una serie di misure volte a contenere o eliminare del tutto alcuni dei molti costosi privilegi di cui sono titolari i politici italiani, già oggetto di infinite campagne e denunce: quelle cose su cui tutti sono sempre d’accordo ma che poi non si fanno mai.

Prima di vedere cosa c’è nel testo, vale la pena di mettere a verbale che stiamo ancora parlando di quasi niente. Il testo, ottenuto dal Corriere della Sera e poi ripreso da altri quotidiani, sarebbe stato fatto filtrare dallo stesso ministero dell’Economia: un modo poco ortodosso per lanciare una proposta di questo interesse. Non ci sono ancora conferme ufficiali, però. Mancano alcune percentuali nel testo, evidentemente ancora da stabilire. Non sappiamo se Tremonti lo proporrà al Governo, non sappiamo se il Governo deciderà di fare proprio questo testo in Consiglio dei ministri e non sappiamo ovviamente quale sarà l’atteggiamento della maggioranza e dell’opposizione in Parlamento. Insomma, è presto per capire se e quanto questo tentativo otterrà risultati superiori alle tante generiche buone intenzioni che circolano da anni, sincere o meno.

Stipendi
L’articolo 1 stabilisce che a partire dalle prossime elezioni (o nomine, o rinnovi) i compensi pubblici “erogati a qualsiasi titolo” non possano superare la media europea per i corrispondenti titoli, a esclusione del presidente della Repubblica.

Auto blu
L’articolo 2 stabilisce che le auto di servizio non possano superare i 1600cc di cilindrata, a eccezione di quelle del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e dei presidenti di Camera e Senato.

Aerei di Stato
Solo il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i presidenti di Camera e Senato possono utilizzare aerei di Stato, salvo eccezioni motivate e da rendere pubbliche.

Vitalizi
Cancellati vitalizi, pensioni, auto di servizio, uffici, telefoni, eccetera attribuiti ai titolari di incarici pubblici, anche elettivi, dopo la scadenza dell’incarico. Anche questo, tranne che per il presidente della Repubblica.

Dotazioni finanziarie
I fondi di Senato, Camera, organi costituzionali o con rilevanza costituzionale, organi di autogoverno, autorità indipendenti e simili sono ridotti. Non è specificato di quanto: ci sono dei puntini di sospensione.

Finanziamento dei partiti
Anche qui, il finanziamento viene ridotto ma non viene specificato di quanto: i puntini di sospensione indicano che bisogna ancora decidere una percentuale. L’articolo ribadisce poi la norma già approvata per cui i rimborsi per le spese elettorali sono erogati solo in proporzione alla durata della legislatura.

Election day
Dal 2012 in poi le elezioni e i referendum devono essere accorpati in un unico fine settimana.

foto: Mauro Scrobogna /LaPresse