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  • Venerdì 22 aprile 2011

Gli scontri in Siria

Almeno 60 persone sono state uccise durante la più grande protesta contro il regime da quando Bashar al Assad è al potere

Supporters of pan-Islamic group Hizb al-Tahrir (Party of Liberation) wave the party's flags as they shout slogans during a protest against the Syrian regime in the northern Lebanese city of Tripoli on April 22, 2011. AFP PHOTO/STR (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)
Supporters of pan-Islamic group Hizb al-Tahrir (Party of Liberation) wave the party's flags as they shout slogans during a protest against the Syrian regime in the northern Lebanese city of Tripoli on April 22, 2011. AFP PHOTO/STR (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)

20,40 Ancora manifestazioni e soprattutto ancora scontri: ora sembra che siano 60 le persone uccise dalla polizia siriana durante le manifestazioni, soprattutto a Deraa e a Damasco.

17.30 Associated Press scrive che il numero dei manifestanti uccisi oggi in Siria è salito a 27.

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Ci sarebbero già almeno venti morti negli scontri seguiti alle proteste di oggi in Siria. Lo riferisce Al Jazeera, che cita testimoni oculari e attivisti. I manifestanti sarebbero stati uccisi a Azraa, Douma e Homs.

La protesta di oggi è iniziata subito dopo la preghiera islamica del venerdì. Secondo la Reuters a Damasco e dintorni sarebbero scese in strada almeno quarantamila persone: la più grande manifestazione che si sia mai svolta da quando Bashar al Assad ha preso il potere nel 2001. Altre proteste si stanno svolgendo in tutto il paese: Deera, Qamishili, Hasakah, Hama e Aleppo. Alcuni testimoni hanno raccontato di essere stati attaccati dai colpi di arma da fuoco sparati da persone vestite in abiti civili.

Dopo le proteste dell’ultimo mese il presidente Basar al-Assad aveva deciso di abrogare lo stato d’emergenza che vigeva in Siria dal 1963, ma nonostante questo la settimana scorsa il governo aveva fatto arrestare 35 persone nel corso di una manifestazione all’università di Aleppo. Più di duecento persone sono state già uccise dal 18 marzo.

foto: AFP/Getty Images