Tutti i tuoi movimenti su iPhone

Li raccoglie in un file con una funzione nascosta e non è chiaro se Apple se ne faccia qualcosa

di Emanuele Menietti

Alasdair Allan e Pete Warden sono due esperti informatici e hanno da poco scoperto una funzione di iOS 4, la versione più recente del sistema operativo degli iPhone e degli iPad, che potrebbe creare qualche problema ad Apple sul delicato fronte della privacy. Utilizzando una funzionalità nascosta di iOS 4, i dispositivi Apple che si collegano alla rete cellulare registrano continuamente in un file la posizione geografica dei loro proprietari. Non è ancora chiaro perché Apple faccia raccogliere ai proprio dispositivi queste informazioni, ma il file deve essere particolarmente importante perché viene salvato nei backup ogni volta che si collega l’iPhone o l’iPad al computer e viene anche trasferito quando si passa da un vecchio dispositivo a uno nuovo, spiegano i due esperti.

Sembra che tutti gli iPhone registrino la tua posizione in un file che si chiama “consolidated.db”. Questo contiene le coordinate con latitudine e longitudine insieme a una marcatura oraria. Le coordinate non sono sempre esatte, ma sono molto dettagliate. Possono esserci decine di migliaia di dati in questo file, e sembra che l’inizio della raccolta di queste informazioni sia partita con iOS 4, quindi ci sono circa un anno di informazioni a disposizione. Pensiamo che la posizione geografica sia determinata attraverso la triangolazione dei ripetitori delle reti cellulari, e che il tempo di registrazione sia irregolare, con un’ampia variazione nella frequenza degli aggiornamenti che potrebbe essere indotta dagli spostamenti tra le diverse celle della rete cellulare o dalle attività svolte sullo stesso telefono.

Il file che contiene gli spostamenti viene salvato automaticamente sul computer quando viene sincronizzato con gli iPhone e con gli iPad. La sincronizzazione avviene in maniera predefinita senza codificare i dati e questo significa che qualsiasi altra persona che può accedere al computer ha la possibilità di trovare il file, aprirlo con una applicazione e vedere tutto lo storico dei tuoi spostamenti. Apple non ha ancora spiegato di preciso a che cosa serva il file, ma il fatto che questo possa essere liberamente accessibile apre numerosi interrogativi per quanto riguarda la protezione dei dati personali.

Ogni volta che ci si sposta il cellulare si collega alla rete mobile attraverso uno o più ripetitori che gestiscono una “cella”, ovvero la porzione di territorio coperta dal loro segnale. Per ragioni tecniche e di gestione della rete, le compagnie telefoniche tengono costantemente traccia della posizione dei cellulari dei loro clienti. Queste informazioni rimangono private e, nella maggior parte dei paesi, possono essere richieste solo dai magistrati come prova o dalle forze dell’ordine a sostegno delle loro indagini. Il file che viene registrato sugli iPhone sembra contenere le medesime informazioni ed è facilmente accessibile.

Per dimostrarlo, i due esperti hanno realizzato un piccolo programma (per ora funziona su Mac e non su Windows). Una volta installata, l’applicazione cerca sul computer il file contenente le coordinate e le colloca su una mappa del mondo. L’effetto è abbastanza impressionante perché ti consente di rivedere tutti gli spostamenti che hai fatto con il tuo iPhone in tasca nel corso dell’ultimo anno, da quando c’è iOS 4.

Il direttore del Post ha provato il programma ritrovando sulla mappa tutti gli spostamenti che ha compiuto da quando praticamente esiste il Post, da Milano alla Sardegna passando per il Canada e il Sudafrica.

Il fatto che le informazioni geografiche raccolte siano a volte imprecise e che non vengano registrate con costanza, ma in base alle azioni compiute sul telefono o degli spostamenti, sembra confermare l’ipotesi che i dati sulla posizione vengano raccolti dalla rete cellulare e non con il GPS integrato in ogni iPhone, che permetterebbe di avere indicazioni geografiche molto più precise. Il GPS richiede molta energia per poter funzionare e forse per questo motivo Apple ha scelto di registrare la posizione con il segnale cellulare, che è sempre attivo.

La storia ha cominciato a circolare in rete da ieri e in molti si stanno chiedendo cosa ne possa fare Apple di questi dati. Al momento sembra che le informazioni raccolte nel file non vengano inviate alla società, ma rimangano solamente sullo smartphone e nella memoria del computer quando avviene la sincronizzazione tra i due dispositivi. I dati sugli spostamenti potrebbero essere utilizzati da Apple in futuro per qualche nuova applicazione o funzionalità degli iPhone e degli iPad con 3G, ipotizzano alcuni, ma viene da chiedersi perché il file sia così semplice da trovare, conoscendo la mania della società per la segretezza sulle proprie novità.

Se utilizzi un iPhone o un iPad 3G e vuoi evitare l’archiviazione dei dati c’è ben poco da fare: la funzione di tracciamento non può essere disattivata. Al momento, l’unica cosa che puoi fare per rendere più complesso l’accesso al file è criptare la sincronizzazione del tuo dispositivo su iTunes. Per farlo basta selezionare l’opzione “Codifica backup” nel pannello riassuntivo che compare su iTunes quando colleghi il tuo iPhone o iPad al computer.