La scuola secondo Dilbert

I consigli agli studenti dell'autore della più celebre striscia di impiegati

Scott Adams è l’ideatore di Dilbert, la striscia a fumetti umoristica che si occupa delle avventure impiegatizie di Dilbert e dei suoi colleghi pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti il 16 aprile del 1989. Oltre a disegnare, Adams tiene conferenze e scrive articoli sul mondo del lavoro, offrendo consigli e suggerimenti basati sulla propria esperienza lavorativa prima di diventare un vignettista conosciuto in tutto il mondo. In un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, Adams suggerisce di cambiare l’impostazione dell’attuale metodo educativo, puntando da subito sulle capacità dei singoli studenti e sulla possibilità di creare classi differenziate.

Capisco perché gli studenti migliori in America studiano fisica, chimica, analisi matematica e letteratura classica. I ragazzi in questo gruppo di persone sveglie sono i futuri professori, gli scienziati, gli intellettuali e gli ingegneri che porteranno avanti la nostra civilizzazione. Ma perché lasciamo che gli studenti che prendono Buono (B nel sistema di valutazione americano, ndr) frequentino le stesse classi? Equivale a cercare di insegnare al tuo gatto a compilarti la dichiarazione dei redditi: una perdita di tempo e di denaro. Non avrebbe più senso insegnare agli studenti che prendono B qualcosa di utile come imprenditoria?

Adams ha frequentato lo Hartwick College di Oneonta nello stato di New York, un istituto relativamente piccolo che gli ha consentito di approfondire le proprie conoscenze sull’economia in modi creativi e poco ortodossi grazie a una certa intraprendenza. Nel college c’era la Coffee House, un piccolo bar gestito dagli studenti che offriva birra, qualcosa da mangiare ed eventi dal vivo. Il locale era mantenuto dal college ed era costantemente in perdita. Adams si offrì di diventare il “Ministro delle finanze” della Coffee House e ottenne il lavoro grazie a un brillante colloquio e «al fatto che chiunque altro nel sistema solare avesse piani più interessanti».

Gli studenti che lavoravano alla Coffee House non erano retribuiti, ma in cambio del loro lavoro avevano la birra gratis. Adams si offrì di rimettere in ordine i conti del locale in cambio di alcuni crediti scolastici e i professori diedero il loro via libera. Le cose iniziarono ad andare meglio, ma un giorno Adams e i suoi colleghi dovettero affrontare una difficile votazione per licenziare uno dei lavoratori della Coffee House che non se la stava cavando molto bene. Il barista da licenziare era un amico di Adams.

Quando ci mettemmo a parlare di chi dovesse essere il nostro nuovo leader, dissi che il mio amico – quello che sarebbe stato licenziato – era alto, di bell’aspetto e con tutte le caratteristiche per essere il leader perfetto. Alla fine della riunione convinsi il gruppo a licenziare il peggior barista che avessimo mai visto e… gli chiesi se fosse interessato a diventare il nostro leader. Il mio amico passò il colloquio e divenne il nostro Commissario. Fece un lavoro magnifico. In quell’anno imparai tutto quello che so della dirigenza.

Insieme a un paio di amici, Adams propose al preside del college di diventare i manager del loro dormitorio. La proposta prevedeva la rimozione di tutto il personale, compresi l’assistente, la guardia della sicurezza e anche gli addetti alle pulizie. Gli studenti li avrebbero rimpiazzati e sarebbero stati pagati per il loro lavoro. I tre amici pensarono alla costruzione di una sorta di Governo del dormitorio per gestire l’elezione alle varie mansioni degli studenti, stabilire multe per chi non si comportava bene e per amministrare le altre incombenze.

I professori si dissero favorevoli al progetto, a patto che venisse approvato dagli studenti che dall’anno successivo avrebbero fatto parte del dormitorio. E qui i tre misero in piedi un piccolo inganno: per avere il via libera dai docenti era sufficiente ottenere voti a favore dai ragazzi che avevano intenzione di andare in quel dormitorio, ma che comunque non avevano ancora fatto la loro scelta definitiva. Il progetto andò in porto e ad Adams fu richiesto di preparare una costituzione sulla base delle richieste e delle proposte di chi avrebbe abitato nel dormitorio. Il documento fu preparato nell’estate, ben prima di avviare le consultazioni in autunno. Dopo che ci furono le riunioni per decidere le regole, Adams attese qualche giorno e poi presentò la costituzione che aveva preparato in estate. «Quello fu l’anno in cui imparai tutto quello che so sul come ottenere consenso.» Grazie a quella trovata, per due anni Adams e i suoi amici ebbero una stanza per loro ciascuno gratuitamente, uno stipendio e la possibilità di fare esperienza amministrando il dormitorio.

Al momento di ottenere il diploma mi ero specializzato nella strana arte di trasformare il nulla in qualcosa. Qualsiasi cosa positiva che mi sia accaduta da adulto può essere ricondotta a quel periodo di formazione. Alcuni anni dopo, completai il mio Master in Business Administration alla Haas School of Business di Berkeley. Quello è stato il modo di affinare il mio modo di vedere il mondo attraverso gli occhi di un imprenditore.


Adams termina il suo articolo sul Wall Street Journal con qualche consiglio basato sulle lezioni che ha imparato nel corso della sua vita a scuola e sul lavoro e che possono essere utili per gli studenti.

Metti insieme le tue capacità
Devi renderti prezioso e per farlo basta imparare a fare bene diverse cose. Adams dice di essere diventato un fumettista di successo grazie a un talento artistico trascurabile, qualche buona capacità di scrivere cose elementari, un senso dello humour nella norma e un po’ di esperienza sul mondo degli affari. «Dilbert è la combinazione di tutte queste quattro capacità. Il mondo è pieno di artisti migliori, scrittori più intelligenti, comici più divertenti e persone con maggior esperienza nel mondo degli affari. La parte rara è che ognuna di queste capacità modeste è concentrata in una persona. È così che si crea il valore.»

Vai avanti anche se fallisci
Se ti assumi dei rischi finisci per fallire nove volte su dieci. Il trucco sta nell’imparare cose anche mentre stai fallendo, guadagnando così competenze che comunque ti potranno servire nella vita. «Ho fallito con la mia carriera in banca. Ho fallito nella mia seconda carriera in una compagnia telefonica. Ma rimarresti sorpreso da quante competenze ho imparato in quelle carriere e che possono essere utilizzate in qualsiasi campo, incluso fare i fumetti. Agli studenti bisognerebbe insegnare che il fallimento è un processo, non un ostacolo.»

Cerca i posti dove succedono cose
Muoviti dove c’è l’azione, dove succedono cose. Più sei distante da questi luoghi più è difficile emergere e fare cose nuove.

Attira la fortuna
Non puoi gestire direttamente la fortuna e il caso, ma puoi organizzare la tua carriera in un modo che semplifichi il lavoro alla fortuna. Per avere successo devi impegnarti e fare qualcosa e se non funziona, capita il 90% delle volte, prova a fare qualcosa d’altro. «La fortuna trova quelli che fanno cose e per gli adolescenti non è così scontato.»

Supera le tue paure
Esercitati o segui qualche corso per sentirti a tuo agio quando devi parlare in pubblico. Il segreto non sta nel mascherare il nervosismo mentre si parla, ma nel non provarlo riuscendo a imparare a godersi quel momento. Sostituisci la timidezza con l’entusiasmo.

Scrivi chiaramente
Scrivi frasi dirette, non usare parole in più del dovuto. Se vuoi farti un’idea su come scrivere chiaramente frasi che funzionano nel mondo degli affari, leggi qualcosa scritto da Steve Jobs.

Impara l’arte della persuasione
Gli studenti che mirano al mondo degli affari dovrebbero imparare ad applicare l’arte della persuasione in tutte le sue forme dalla psicologia alle vendite, passando per il marketing, la statistica e anche la progettazione. Spesso queste competenze vengono insegnate separatamente, ma la scuola dovrebbe farsi carico di insegnarle in un unico ambito.

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