L’intensa giornata della Camera

Prima il conflitto di attribuzione sul caso Ruby, poi la maggioranza ci riprova con la prescrizione breve

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
24-03-2011 Roma
Politica
Camera - informativa urgente del Governo su guerra in Libia
Nella foto: Fabrizio Cicchitto
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
24-03-2011 Roma
Politics
Chamber of Deputies - government report on war in Libya
In the picture: Fabrizio Cicchitto
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 24-03-2011 Roma Politica Camera - informativa urgente del Governo su guerra in Libia Nella foto: Fabrizio Cicchitto Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 24-03-2011 Roma Politics Chamber of Deputies - government report on war in Libya In the picture: Fabrizio Cicchitto

Il primo atto della giornata parlamentare di oggi accadrà questa mattina, quando il collegio dei questori della Camera renderà noti i provvedimenti disciplinari presi nei confronti del ministro e deputato Ignazio La Russa per lo show di mercoledì scorso alla Camera. Difficilmente arriverà qualcosa in più di un richiamo verbale. Gli appuntamenti più significativi arriveranno nel pomeriggio.

Alle 15, in diretta tv, la Camera si esprimerà sul conflitto di attribuzione per il caso Ruby. Il PdL sostiene che le prerogative costituzionali della Camera sono state lese dalla procura di Milano, visto che la famosa telefonata in Questura dello scorso maggio – quella per far liberare Ruby – sarebbe stata fatta da Berlusconi «nella sua funzione di premier» per evitare un incidente diplomatico con l’allora presidente egiziano Mubarak. Dovesse votare la proposta del PdL, la Camera solleverebbe il conflitto davanti alla Corte Costituzionale chiedendo che Berlusconi venga processato dal cosiddetto Tribunale dei ministri. La discussione durerà molto poco: dichiarazioni dei capigruppo e voto palese, senza maggioranza qualificata.

Fin qui l’ordine del giorno è chiaro, poi lo diventa un po’ meno. In teoria si dovrebbe discutere prima della legge sul sostegno ai piccoli comuni, per passare solo nel tardo pomeriggio alla discussione sulla responsabilità civile dei giudici e sulla prescrizione breve, la legge che ridurrebbe i termini della prescrizione per gli imputati incensurati (e quindi praticamente porterebbe a chiusura il processo Mills ai danni del premier). Nei giorni scorsi si è parlato della possibilità che la maggioranza chieda l’inversione dell’ordine dei lavori, così come aveva fatto la settimana scorsa facendo imbufalire l’opposizione. Oggi Repubblica scrive che Cicchitto, capogruppo del PdL, si sarebbe deciso a mantenere l’attuale ordine del giorno.

Niente inversione dell’ordine del giorno dopo lo spettacolo della settimana scorsa. Si seguono i punti già fissati. Conflitto (meno di un’ora), ddl sui piccoli comuni (tempo stimato, un paio d’ore), e siamo alle 18, massimo 18 e trenta. Toccherebbe alla responsabilità civile dei giudici infilata nella legge comunitaria. Quella che giusto ieri la commissione Riforme del Csm ha bocciato perché «mette a rischio l’indipendenza delle toghe», produce «contenzioso su contenzioso», «non è stata richiesta dalla Ue». Che fanno Pdl e Lega? Rispediscono il tutto in commissione e liberano il campo per la prescrizione breve. Eccola, stasera intorno alle 19, male che vada domattina alle 10, la nuova norma “salva Silvio”.

Sarà anche una giornata di manifestazioni organizzate dall’opposizione. Il Partito Democratico si ritrova al Pantheon, dove Bersani parlerà alle 18. Italia dei Valori e Popolo viola ripeteranno il sit-in davanti a Montecitorio fin dalle 14,30. Stasera a piazza Santi Apostoli c’è la “notte bianca della democrazia” promossa da Articolo 21 e Libertà e Giustizia.

foto: Mauro Scrobogna/LaPresse