L’ennesima balla del governo Berlusconi

«In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani», aveva detto il premier il 30 marzo

Stare dietro alle promesse di Berlusconi è un’impresa titanica, considerato il loro numero e le loro dimensioni dal 1994 a oggi: ogni volta però che questo decide di affiancare a un impegno generico anche un dato, una cifra, un elemento che permetta di poter dire inequivocabilmente se la promessa è stata mantenuta o no, non si può fare a meno di controllare e verificare con puntualità, e chiedergli conto degli eventuali fallimenti.

Era successo già con l’ultima grave emergenza affrontata da questo governo, quella dei rifiuti in Campania, quando Berlusconi aveva affastellato e mancato diversi impegni precisi. Ora succede con Lampedusa. Sia chiaro: per quanto il rischio di trovarsi in una situazione del genere fosse noto da due mesi, nessuno pensa che sia semplice trovare soluzioni rapide ed efficaci. Allo stesso modo, però, nessuno costringe il governo a prendere impegni che non è in grado di mantenere per dare l’illusione di avere tutto sotto controllo. Anzi. La delicatezza della situazione avrebbe dovuto suggerire accortezza e responsabilità nel fornire delle scadenze precise a persone – i migranti e i lampedusani – che in modo diverso stanno molto soffrendo di questa situazione. Non è andata così.

Il 29 marzo il ministro Gianfranco Rotondi aveva detto a Ballarò che «dopodomani il caso Lampedusa sarà chiuso, risolto». Il giorno dopo lo stesso presidente del Consiglio, durante la sua visita-show sull’isola, aveva detto testualmente:

«In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani»

L’ANSA ha diffuso quel lancio alle 14,36 del 30 marzo. Qui il video:

È il 2 aprile, questo articolo è stato pubblicato alle 16,20. È abbondantemente passato il primo aprile, scadenza fornita con singolare ironia da un uomo che fa il “ministro per l’Attuazione del programma”. È scaduta anche la promessa di Berlusconi, dato che sono passate molte più di 48 ore e pure più di 60: ne sono passate quasi 75. A Lampedusa sono ancora presenti 3900 persone. Alcune di queste hanno iniziato uno sciopero della fame, uno ha dato fuoco a una roulotte. Altri hanno sfilato in corteo, chiedendo di poter lasciare l’isola. Il vento forte sta ostacolando i trasferimenti e solo la promessa di una nuova partenza entro stasera ha placato le proteste dei migranti. L’eventuale partenza della nave, comunque, trasporterebbe la maggior parte degli immigrati presenti sull’isola ma non la totalità. Nel frattempo, questa mattina Berlusconi ha fatto un’altra promessa. Prendiamo nota.

«Già da stasera o al massimo domani Lampedusa sarà ridata ai cittadini»

foto: AP Photo/Antonello Nusca

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