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  • Lunedì 28 marzo 2011

Il grande libro del rock (e non solo) – 29 marzo

Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto

di Massimo Cotto

Ebano e avorio vivono in perfetta armonia / sulla tastiera del mio piano, Dio, perché noi no?

Ebony and Ivory, Stevie Wonder e Paul McCartney

1982 – due leggende della musica, Stevie Wonder e Paul McCartney pubblicano Ebony and Ivory, singolo di straordinario successo dal punto di vista artistico, commerciale e anche simbolico, perché l’ebano e l’avorio corrispondono anche ai colori dei due cantanti, la cui unione rappresenta dunque il superamento delle barriere razziali e culturali. Tutto nasce dal pianoforte. I tasti neri sono di ebano, quelli bianchi di avorio e suonano in perfetta armonia, per creare melodie immortali. Perché dunque non può succedere la stessa cosa anche nella vita?
L’idea venne a McCartney dopo aver visto in televisione il cabarettista e musico Spike Mulligan dire: «Note nere, note bianche, eppure per fare musica dovete suonarle entrambe». La frase piacque a Paul, che la ritirò fuori dopo un litigio con Linda, alla quale disse: «Va bene, siamo diversi, ma perché non possiamo andare d’accordo, se il nostro pianoforte ci riesce?»
La canzone ebbe uno strano destino: fu un successo immediato e scalò le classifiche di tutto il mondo – in America rimase al primo posto per sette settimane, record assoluto per il McCartney solista – ma la gente si stufò presto. Le radio smisero velocemente di programmarla e qualcuno cominciò a dire che, al di là della bella e nobile idea, il brano era abbastanza moscio, troppo zuccheroso e retorico. Nel 2004 la rivista «Blender» l’ha votata decima peggior canzone di tutti i tempi.

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“Una nuova vita vi attende nella colonia extramondo” (Blade Runner)

End Title, Vangelis, da Blade Runner

1943 – nasce a Volos, in Tessaglia, Vangelis – permettetemi di non citare il suo nome per intero, andremmo avanti per due pagine. Tastierista, compositore di grandi colonne sonore (da Momenti di gloria, per la quale vinse l’Oscar, a Blade Runner, anche se la più bella è per me L’Apocalypse des Animaux), molto a suo agio nelle divagazioni new age, Vangelis è un talento puro, se pensate che non sa leggere la musica; è cresciuto come autodidatta e per anni ha suonato a orecchio, prima di imparare le note. Negli anni in cui frequentava la scuola di musica, gli insegnanti gli mettevano davanti uno spartito e lui fingeva di leggerlo, in realtà suonava a memoria.
In Italia ha lavorato a lungo con Baglioni (ha arrangiato l’album E tu), Cocciante, Milva e con i Krisma di Maurizio Arcieri.
Prima curiosità: il suo sito, Vangelis Information World, è under costruction dal 1996, quindi da quindici anni. Seconda curiosità: Vangelis odia suonare dal vivo; ha tenuto pochissimi concerti, uno dei quali al tempio di Zeus ad Atene, da cui è stato tratto un dvd che rimane a tutt’oggi l’unica documentazione ufficiale di un suo show. Si sa pochissimo anche della sua vita privata. Vive senza fissa dimora, rimanendo per lunghi periodi in un posto e poi spostandosi in un altro. Sembra sia stato sposato due volte, anche se l’unico matrimonio di cui si ha notizia certa è quello con la musica.

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Quando sarà la mia ora, non voglio gente in lutto / tutto quello che voglio da te, è che porti a casa il mio corpo

In My Time Of Dying, Led Zeppelin

1975 – i Led Zeppelin volano in alto che più in alto non si può: tutti e sei gli album che hanno pubblicato fino a quel momento sono contemporaneamente nella classifica di «Billboard». Accade dopo l’uscita del doppio Physical Graffiti, disco monumentale nelle vendite (otto milioni di copie solo in America) e in qualità, probabilmente il vertice nella carriera del Dirigibile. Bellissima anche la copertina, che riproduceva un palazzo newyorkese di St. Mark’s Street, al numero 96-98, la cui fustellatura consentiva un gioco di specchi e d’incastri davvero suggestivo: in pratica, almeno nell’edizione originale, potevi avere l’illusione di entrare dentro gli appartamenti e vedere i personaggi che li abitavano o i quadri esposti. Il palazzo era in origine alto cinque piani, ma per riprodurlo adeguatamente nel formato dell’album, il quarto piano è stato segato. La copertina mostrava il palazzo in versione diurna, il retro in versione notturna. È entrato così prepotentemente nella storia del costume che gli Stones scelsero proprio quell’edificio per girare il loro video Waiting On A Friend. Oggi, nel sottoscala, c’è un negozio di abbigliamento il cui ingresso è decorato con graffiti e il cui nome, ovviamente, è Physical Graffiti.

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Foto: AP