• Mondo
  • Sabato 26 marzo 2011

Cosa sappiamo del terremoto in Birmania

Le notizie continuano a essere scarse, ma gli operatori umanitari parlano di almeno 150 morti

Thai villagers look at a damage road caused from the earthquake at Mae Sai district near the Thai-Myanmar border on March 26, 2011. Rescuers struggled to reach remote Myanmar towns hit by a powerful earthquake which killed 75 as rare images from the area showed roads torn apart and wooden homes reduced to piles of timber. AFP PHOTO/PORNCHAI KITTIWONGSAKUL (Photo credit should read PORNCHAI KITTIWONGSAKUL/AFP/Getty Images)
Thai villagers look at a damage road caused from the earthquake at Mae Sai district near the Thai-Myanmar border on March 26, 2011. Rescuers struggled to reach remote Myanmar towns hit by a powerful earthquake which killed 75 as rare images from the area showed roads torn apart and wooden homes reduced to piles of timber. AFP PHOTO/PORNCHAI KITTIWONGSAKUL (Photo credit should read PORNCHAI KITTIWONGSAKUL/AFP/Getty Images)

Le informazioni sul terremoto che ha colpito il nordest della Birmania giovedì continuano ad essere estremamente scarse. Lo U.S. Geological Survey ha indicato per il sisma la magnitudo 6.8 della scala Richter. Il quotidiano indiano in lingua inglese The Irrawaddy, fondato in Thailandia da esuli birmani, riporta il conteggio fatto dal giornale governativo La nuova luce di Myanmar: 73 morti, 125 feriti, 224 case, 11 edifici religiosi e nove governativi distrutti.

I pochi operatori umanitari nella zona parlerebbero però di almeno 150 vittime. Uno di loro, intervistato da The Irrawaddy, dice che i locali e i soccorritori stanno ancora scavando tra le macerie e che le ricerche sono rallentate da una generale carenza di squadre di soccorso addestrate, materiali e cani da ricerca. È difficile avere notizie dei villaggi dell’interno, verso i quali i collegamenti sono pochi e accidentati. Secondo quanto riporta la televisione di stato MRTV-4, il governo ha mandato aerei militari con cibo e coperte negli aeroporti di Kengtung e Tachileik.

La scossa si è sentita distintamente a centinaia di chilometri di distanza, fino a Bangkok e ad Hanoi, e ha danneggiato le zone della Thailandia e della Cina vicine al confine birmano. Il primo ministro indiano ha offerto «qualunque tipo di assistenza» al governo di Myanmar per gestire le conseguenze del terremoto, e la Thailandia ha già donato tre milioni di bat (circa settantamila euro) per l’assistenza alle vittime.