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  • Domenica 20 febbraio 2011

Il nuovo governo egiziano cambia il Medio Oriente

L'Egitto ha autorizzato Teheran a far passare due navi da guerra attraverso il Canale di Suez

Il governo israeliano è molto preoccupato per l’arrivo imminente in Siria di due navi da guerra iraniane. L’Egitto ha infatti autorizzato Teheran a far passare due imbarcazioni militari attraverso il Canale di Suez per la prima volta dal 1979. Il passaggio è previsto per domani, anche se questa mattina la televisione di stato iraniana aveva annunciato che le due navi avevano già attraversato il canale e si stavano già dirigendo verso il porto di Latakia. La notizia è stata poi smentita dalle autorità egiziane.

Il governo israeliano sta seguendo lo spostamento delle navi molto da vicino. «L’Iran si sta approfittando dell’instabilità politica di questo momento per aumentare la sua influenza nell’area», ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu «la decisione di portare due navi da guerra in Siria attraverso il Canale di Suez è molto preoccupante per Israele, dovremo aumentare le nostre difese». L’Iran finora non aveva mai tentato una mossa del genere perché sapeva che avrebbe trovato la ferma opposizione del governo di Mubarak, spiega il quotidiano israeliano Ha’aretz. Soltanto un anno e mezzo fa, un sottomarino israeliano aveva attraversato il Canale di Suez per condurre un’esercitazione nelle acque del Mar Rosso e poi tornare indietro. La mossa allora era stata l’ennesima dimostrazione dell’alleanza tra Egitto e Israele in funzione anti-iraniana: grazie all’appoggio dell’Egitto, Israele sarebbe stato in grado in qualsiasi momento di spostare rapidamente le sue imbarcazioni militari vicino alle coste dell’Iran.

Questa volta invece il Canale di Suez sarà usato in senso opposto. L’Iran vuole dimostrare che gli equilibri sono cambiati e che il nuovo governo egiziano non gli è più così ostile. L’Egitto a sua volta sembra voler chiarire che i termini della sua alleanza con Israele non sono più quelli di una volta. Il governo israeliano teme che un probabile ritorno al potere di forze politiche musulmane radicali come i Fratelli Musulmani possa trasformare l’Egitto in un nuovo fronte anti-israeliano. Finora i Fratelli Musulmani hanno inviato messaggi rassicuranti, dicendo di avere rinunciato alla violenza e di volere soltanto la democrazia. Ma nei fatti non hanno mai smesso di sostenere Hamas né cambiato la loro dottrina fondativa: la diffusione e l’affermazione di una lettura radicale ed estremista della religione islamica.