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  • Mercoledì 2 febbraio 2011

Il Queensland si prepara al peggio, di nuovo

Il ciclone Yasi aumenta la sua potenza e sta per colpire l'Australia

Locals chat casually on the Esplanade as storm clouds gather out to sea ahead of the impending Cyclone Yasi in Cairns on February 2, 2011. Flood-battered Australia braces for one of the worst cyclones in its history, which is set to hit the popular Great Barrier Reef tourist coast with potentially deadly force. AFP PHOTO / Paul CROCK (Photo credit should read PAUL CROCK/AFP/Getty Images)
Locals chat casually on the Esplanade as storm clouds gather out to sea ahead of the impending Cyclone Yasi in Cairns on February 2, 2011. Flood-battered Australia braces for one of the worst cyclones in its history, which is set to hit the popular Great Barrier Reef tourist coast with potentially deadly force. AFP PHOTO / Paul CROCK (Photo credit should read PAUL CROCK/AFP/Getty Images)

Stando alle ultime rilevazioni, il ciclone tropicale Yasi dovrebbe colpire il Queensland quando in Italia saranno le 14 e in Australia le 23. Nel frattempo la sua intensità è aumentata: secondo i meteorologi ha raggiunto il livello 5, con venti di velocità superiore ai 300 chilometri orari che provocano onde di altezza superiore a 12 metri.

I centri predisposti dalle autorità per l’accoglienza dei residenti ospitano già 10 mila persone e sono pieni: da ore il governo ha fatto sapere ai cittadini che è troppo tardi per muoversi e quindi a questo punto conviene barricarsi in casa. Il responsabile per l’emergenza ha detto anche che per le prime ore si potrà dare seguito solo ad alcune richieste di pronto intervento, forse a nessuna: stare all’aperto è troppo pericoloso, pure per la protezione civile.

Le istruzioni che sono state date a chi è rimasto a casa sono semplici: portate cibo, acqua e coperte in bagno e barricatevi lì. Le stanze più sicure, infatti, sono quelle con meno finestre: le raffiche di vento le faranno esplodere. I muri più vecchi hanno grandi probabilità di crollare, i tetti delle case potranno staccarsi e prendere il volo. Ma l’allerta vale per tutti: persino le case costruite dopo il 1975 non sono state progettate per reggere a raffiche di vento superiori ai 300 chilometri orari. In ogni caso, anche se il tetto dovesse staccarsi e qualche muro dovesse crollare, mai lasciare la casa.

Questo player trasmette in streaming la situazione a Townsville, già colpita da venti molto forti.


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foto: PAUL CROCK/AFP/Getty Images