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  • Domenica 5 dicembre 2010

«Boris è una serie militante»

L'intervista di Vice agli autori della miglior serie comica italiana, che diventerà anche un film

Vice Magazine ha intervistato Mattia Torre, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, i tre autori di Boris, la serie tv prodotta da Sky e in onda dal 2007 su Fox. La terza stagione della serie è finita da qualche mese, ed è ora in produzione un film.

Vice: Una domanda che non vi avranno mai fatto. Com’è possibile che una serie basata su un concept così prepotentemente da insider abbia appassionato tantissime persone che non sono dell’ambiente e fino a ieri non avevano la più pallida idea di cosa fosse una segretaria di edizione?
Mattia Torre:
Quello a cui miravamo era una spiegazione, qualcosa che potesse rappresentare un ambiente di lavoro. Chiaramente è un set, un dietro le quinte. Ci sono dei tecnicismi, però emergono temi presenti ovunque: gerarchia, precariato, violenza, mancanza di comunicazione e di condivisione. E poi i personaggi.
Giacomo Ciarrapico: Ci sono un sacco di serie che partono da mestieri che non conosco. Non so come funziona un ospedale, però se gli autori sono bravi allora te lo insegnano. Non è che solo i medici possono guardare E.R.
MT: Quello che speriamo è che racconti anche la storia del paese, che la specificità del mestiere vada un po’ in secondo piano. Una metafora.

Avete una libertà creativa incredibile. Direi che siete gli unici a potervi permettere della satira così esplicita. Com’è questa storia?
Luca Vendruscolo:
Be’ il rapporto con Fox si è basato sostanzialmente sulla loro inesperienza, sulla loro verginità. [ride] In realtà è una cosa che hanno scelto e deciso. Hanno capito che se volevano fare una fiction diversa dovevano assoldare qualcuno che non facesse parte di quel mondo. Non avevano persone plasmate da un altro tipo di ambiente.

Per esempio persone sotto i 92 anni.
LV:
[ride] Sì, per esempio. O comunque persone che non avevano fatto La Squadra o Un posto al sole.
MT: Alcuni non erano neanche italiani, pensa. Incredibile.
LV: In un secondo momento hanno cercato di introdurre un editor. Il rapporto con lui è stato da subito conflittuale. Finché non siamo riusciti a farlo fuori.
MT: E senza commettere reati. [ride]
LV: Si sono resi conto che lavoravamo facendo gli editor di noi stessi e che era meglio così.

(continua a leggere sul sito di Vice)