La NATO via dall’Afghanistan entro il 2014

I membri dell'Alleanza hanno trovato un accordo per l'exit strategy, l'Italia invierà altri 200 formatori

Nel corso del vertice di Lisbona, i paesi membri della NATO oggi hanno stretto un accordo per il ritiro dall’Afghanistan entro il 2014. Come previsto dal piano annunciato dalla Casa Bianca il 14 novembre, le truppe inizieranno a ritirarsi dal paese a partire dal prossimo anno. In precedenza, Obama aveva già annunciato che il ritiro sarebbe iniziato nel luglio del 2011. I 28 stati membri della NATO hanno anche sottoscritto un accordo per mantenere alcuni presidi dell’Alleanza atlantica dopo il 2014 così da garantire una migliore assistenza alle forze militari afgane per quanto riguarda la formazione, la logistica e il supporto aereo.

Anders Fogh Rasmussen, il segretario generale della NATO, ha insistito molto sulla necessità di rimanere nel paese anche dopo il 2014 per evitare che l’Afghanistan possa finire nuovamente nel caos. La scelta di rimanere, con modalità e ruoli di comando ancora da definire, è in linea con le richieste del presidente afgano Hamid Karzai, che in più di una occasione aveva richiesto agli Stati Uniti e agli altri membri della NATO di garantire una exit strategy progressiva e graduale, così da poter garantire livelli di sicurezza accettabili nel paese.

Secondo Rasmussen, a partire dal 2014 le truppe dell’Alleanza forniranno solamente assistenza e difficilmente saranno coinvolte attivamente nelle operazioni di contrasto sul campo dei talebani. «Ho trovato un impegno molto forte da parte della comunità internazionale, oggi. Questo stesso impegno sarà profuso anche dalla popolazione dell’Afghanistan» ha dichiarato Karzai, annunciando il nuovo progetto di ritiro per il paese.

Il piano approvato oggi identifica nel 2014 la data per il ritiro di buona parte dei contingenti dal paese, ma ogni stato membro che partecipa alla missione in Afghanistan avrà la possibilità di modulare il ritiro delle truppe coordinandosi con gli altri paesi. Al momento in Afghanistan ci sono circa 150mila uomini impegnati per conto della NATO. Il contingente più numeroso è quello americano con 90mila soldati statunitensi e quasi tremila militari canadesi. Il Regno Unito partecipa con circa 9.500 uomini, mentre la Germania con 4.300. Alla missione partecipa anche l’Italia con un numero di soldati che supera le 3.600 unità. A questi si aggiungeranno altri duecento addestratori italiani per formare le forze militari afgane.

Il documento sottoscritto dai membri della NATO impegna le autorità dell’Afghanistan a osservare e far rispettare una serie di accordi per favorire il processo di riconciliazione nel paese. Oltre ad aprire un dialogo con i membri dell’insorgenza che rinunciano alle violenze, chiudendo con il terrorismo e accettando la Costituzione afgana, le autorità locali dovranno anche vigilare sul rispetto dei diritti umani nel paese e sul contrasto alla corruzione, che in molti casi alimenta il potere dei talebani.

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