Il wifi libero in Italia, per punti

Sandro Gilioli sull'Espresso tira le fila della questione decreto Pisanu

Sull’ultimo numero dell’Espresso Sandro Gilioli mette ordine nella caotica questione della fine del decreto Pisanu sul wifi, accolta dapprima con eccessivi entusiasmi, come aveva già spiegato Massimo Mantellini.

Il governo italiano “ha finalmente liberalizzato la Rete senza fili in Italia” è questo il messaggio che ha fatto passare Roberto Maroni, annunciando l’abrogazione delle norme che attualmente impongono, parole testuali del ministro, “forti restrizioni alla possibilità di connettersi liberamente al WiFi, che sono quindi molto pochi in Italia rispetto agli altri paesi europei”.
Ma siamo davvero alla vigilia della grande liberalizzazione? L’Italia, dal primo gennaio prossimo, potrà iniziare a rimettersi in corsa con gli altri paesi avanzati per quanto riguarda lo sviluppo di Internet senza fili? Per rispondere bisogna vedere quello che ha davvero deciso il governo e come cambierà la realtà quotidiana degli internauti.
Il decreto Pisanu del 2005, quello che blocca il WiFi, fu pensato all’epoca come “provvisorio” ma è stato prorogato ogni anno, compreso il 2007 (quando c’era il governo Prodi). Adesso però il governo non intende lasciarlo scadere e basta (cosa che consentirebbe la navigazione libera senza fili dai locali pubblici, come avviene negli Stati Uniti e in tutti i paesi liberi), ma sostituirlo con un nuovo disegno di legge da approvare prima della prossima scadenza (fine 2010). Il tutto “senza lasciare alcun buco legislativo”, come spiega il responsabile Internet del Pdl Antonio Palmieri. Quindi non si esclude, nel caso che la nuova legge non sia pronta in tempo, una nuova mini-proroga “tampone”. Ad ogni modo, c’è la certezza che non si eliminerà il Pisanu se non ci sarà un’altra legge pronta per sostituirlo.

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