• Mondo
  • Lunedì 1 novembre 2010

Chi ha costruito la stampante esplosiva

Gli indizi puntano su Ibrahim Hassan al-Asiri, un esperto di esplosivi che realizzò la bomba dell'attentato dello scorso Natale

Ibrahim Hassan al-Asiri ha 28 anni, vive in Yemen e secondo numerose fonti di intelligence sarebbe l’esperto in esplosivi dietro ai due pacchi bomba inviati venerdì dal paese della Penisola arabica verso gli Stati Uniti. L’uomo appartiene a una cellula di Al Qaida particolarmente attiva e negli ultimi due anni ha collaborato alla costruzione di numerosi ordigni. Nel 2009, per esempio, al-Asiri costruì una bomba per il proprio fratello, che cercò poi di uccidere il capo dell’intelligence saudita con un attentato suicida negli ultimi giorni di agosto del 2009.

Le autorità statunitensi sospettano anche che il terrorista abbia realizzato l’ordigno esplosivo che Umar Farouk Abdulmutallab nascose nei propri indumenti intimi per far esplodere un aeroplano in volo, diretto a Detroit, lo scorso Natale. L’attentato fallì a causa di un problema nell’innesco e dei maldestri tentativi dello stesso attentatore, ma riuscì comunque a mettere nel panico le autorità per la sicurezza del volo in buona parte del mondo, inducendole a intensificare ulteriormente i controlli per prevenire eventuali altri attacchi.

Stando alle ricostruzioni di alcuni quotidiani, riprese dal blog The Lede del New York Times, Ibrahim Hassan al-Asiri appartiene a una famiglia molto osservante e sembra sia originario dell’Arabia Saudita. Le autorità del paese sono da tempo sulle sue tracce e il suo nome compare anche nella lista dei principali sospetti di terrorismo rilasciata nel 2009. In passato, al-Asiri sarebbe già stato detenuto in un carcere saudita.

La famiglia dell’esperto di esplosivi è numerosa e comprende quattro fratelli e tre sorelle. Fino al 2007, Ibrahim ha vissuto alla Mecca insieme ai propri familiari, racconta suo padre, ma successivamente è scomparso insieme a uno dei suoi fratelli. La famiglia è rimasta senza notizie per mesi, fino a quando non ha letto sui giornali del fallito attentato contro il leader dell’intelligence saudita del 2009.

Il resto della famiglia, madre e sorelle, nel 2009 descrivevano in una intervista i due fratelli come dei comuni ragazzi, rimasti fortemente colpiti dalla morte di un altro familiare accaduta nel 2000: «Dopo quella vicenda, hanno iniziato a scambiarsi video e videocassette sui Mujaheddin della Cecenia e dell’Afghanistan e hanno iniziato ad apparire più distaccati». Le autorità saudite arrestarono Ibrahim Hassan al-Asiri nel 2003 in seguito al suo tentativo di entrare in Iraq per partecipare alla jihad.

Il particolare che per ora porta gli investigatori a immaginare il coinvolgimento di al-Asiri nella creazione dei pacchi bomba è il tipo di esplosivo utilizzato. Nel toner della stampante trovata a Dubai, e indirizzata a un centro ebraico di Chicago, sono stati ritrovati diversi grammi di PETN, un potente esplosivo già impiegato per alcuni precedenti attentati riconducibili alla mano di al-Asiri. I due ordigni fermati prima che potessero raggiungere gli Stati Uniti sarebbero dovuti probabilmente esplodere in volo, nel tentativo di abbattere gli aeroplani delle due società di spedizioni UPS e FedEx.