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  • Venerdì 20 agosto 2010

La Russia contro la vodka

Dal primo settembre nella capitale russa sarà proibito vendere alcolici sopra i 15 gradi dopo le dieci di sera

I numeri sono impressionanti: un cittadino russo beve in media un litro e mezzo di alcol puro al mese, e sono circa mezzo milione le persone che ogni anno muoiono per cause legate all’alcool, scrive il Guardian. L’alcol sarebbe inoltre una delle cause principali della bassa aspettativa di vita dei russi.

Come aveva già fatto Mikhail Gorbachev in passato, l’estate scorsa il presidente Dmitry Medvedev ha dichiarato guerra all’alcol, dopo essersi detto “scioccato” dalla quantità che consumata nel suo paese. Nel mirino del governo e dell’amministrazione di Mosca c’è in particolare la vodka, che da sola copre il 70 per cento delle vendite di alcolici nonostante la crescita di popolarità della birra e di altri cocktail in lattina come il gin tonic.

Nei mesi scorsi il governo aveva già alzato il prezzo della birra da mezzo litro a 89 rubli (circa 2 euro), ma la nuova legge emanata promette di scoraggiare ancora di più il consumo di alcolici. Dal primo settembre i negozi e i locali di Mosca non potranno vendere bevande alcoliche sopra i 15 gradi tra le dieci di sera e le dieci di mattina. Le autorità avevano già provato a proibire gli alcolici pesanti dopo le undici di sera, ma una scappatoia legale permetteva ai negozi di acquisire un permesso per venderli 24 ore su 24.

Martin McKee della London School of Hygiene and Tropical Medicine ha studiato i trend del consumo di alcol in Russia, e ha giudicato positiva la legge. Anche se, come sostengono in molti oltre lui, la soluzione più efficace sarebbe aumentarne il prezzo. Un’ipotesi presa in considerazione dalla città, che teme però di scontentare eccessivamente i suoi cittadini. Il direttore della sezione alcol e droghe del ministero della salute russo Yevgeny Bryun ha accolto bene la legge, ammettendo però che i bevitori incalliti aumenteranno le loro dosi di vodka pomeridiane finendo a bere birra la sera. Ma, aggiunge, «il carico totale dell’alcol sarà comunque più basso».

Il problema russo con la vodka non si limita solamente alla salute delle persone, ma anche alle imprese illegali che lo sfruttano.

Circa il 51 per cento della produzione arriva dal mercato nero, fabbriche illegali che durante la notte producono enormi quantità di un liquore illegale chiamato samogon e distillato nei villaggi, dove viene usato come seconda valuta.