• Mondo
  • Martedì 17 agosto 2010

Sospesi di nuovo i matrimoni gay in California

La corte d'appello ha ripristinato il provvedimento di sospensione che il giudice Walker aveva elevato cinque giorni fa

Una corte d’appello federale ha stabilito che gli omosessuali non potranno ricominciare a sposarsi in California fino a che la corte non si sia pronunciata sulla sentenza di incostituzionalità della Proposition 8 – la legge che vietava a due omosessuali di sposarsi – emessa dal giudice Walker lo scorso 4 agosto.

Si tratte dell’ennesimo capovolgimento nella tormentata vicenda delle nozze di gay e lesbiche in California: al via libera venuto per via giudiziaria due anni fa, era seguito – in concomitanza con l’elezione di Barack Obama – un referendum che introduceva nella costituzione californiana il divieto alla celebrazione di unioni fra persone dello stesso sesso.

Il 4 agosto, però, un giudice aveva stabilito che tale divieto fosse anticostituzionale, ripristinando – almeno in teoria – la situazione precedente, e quindi la possibilità per gay e lesbiche di sposarsi. Tuttavia il giudice Walker si era riservato una settimana per decidere se la propria sentenza dovesse avere effetto immediato, o se per l’eventuale espunzione della Proposition 8 bisognasse aspettare l’ultimo grado di giudizio. La settimana scorsa era finalmente arrivato il pronunciamento del giudice: il congelamento della propria stessa sentenza, emesso da Walker, sarebbe stato rimosso dal 18 agosto, facendo sì che da quel giorno i matrimoni omosessuali sarebbero tornati legali.

Anche stavolta, però, c’è stato un impedimento: pur nell’abrogare il proprio provvedimento di sospensione, il giudice Walker aveva concesso sei giorni al Nono Circuito – la corte d’appello federale deputata a decidere nei processi celebrati negli Stati più occidentali degli USA – per impugnare la propria sentenza, e proclamare una nuova sospensione della decisione. La cosa è puntualmente avvenuta, cosicché che gli omosessuali dovranno aspettare la sentenza della corte d’appello per – qualora fosse confermata l’incostituzionalità della Proposition 8 – ricominciare a sposarsi. In realtà è probabile che anche nello spazio fra il secondo e il terzo grado di giudizio si ripresenti la medesima situazione, e la Corte Suprema intervenga per sospendere un eventuale provvedimento favorevole ai diritti degli omosessuali, fino al proprio pronunciamento.

Tuttavia, anche se apparentemente il percorso di un definitivo via libera alle nozze gay sembra essersi fatto più travagliato, gli analisti concordano nel valutare la decisione di poche ore fa quale procedimento meramente formale che in nessun modo dovrebbe dare indizio di una contrarietà alla legalizzazione delle unioni omosessuali da parte delle corti.