• Mondo
  • Questo articolo ha più di dodici anni

Il poliziotto russo che denuncia la polizia russa su YouTube

L'agente Dymovsky ha accusato di corruzione i suoi colleghi e superiori e ha perso il lavoro

Il Parlamento russo ha approvato una legge per punire severamente gli agenti che criticano i loro superiori

Lo scorso novembre, Aleksei Aleksandrovich Dymovsky ha indossato la propria divisa da agente di polizia, si è accomodato davanti a una telecamera e ha iniziato a raccontare che cosa non funziona tra le forze dell’ordine in Russia, rivolgendo un appello al primo ministro Vladimir Putin. I video realizzati da Dymovsky sono stati poi caricati online, raccogliendo in poco tempo centinaia di migliaia di visualizzazioni da parte di semplici curiosi e di cittadini russi esasperati dagli alti livelli di corruzione tra gli agenti di polizia.

Clifford J. Levy del New York Times si è occupato della storia con un lungo articolo, dove sono riportate le parole di Dymovsky contro la corruzione e il malaffare tra i propri colleghi poliziotti:

«Come può un ufficiale di polizia accettare le mazzette? Capite dove sta andando la nostra società? Dite di voler ridurre la corruzione. Dite che non dovrebbe essere solamente un crimine, ma che dovrebbe essere considerata come qualcosa di immorale. Ma non funziona così. Ho detto al mio capo che la polizia è corrotta. E lui mi ha detto che non ci può essere soluzione per il problema.»

Pubblicità

Per aver diffuso i suoi video di denuncia, Dymovsky è stato rapidamente licenziato. L’ex poliziotto ha 32 anni e fino a poco tempo fa prestava servizio nella città di Novorossiysk, un porto sul Mar Nero a circa 1.200 km a sud di Mosca. Una volta visionati i filmati, i suoi superiori hanno deciso di interrogarlo e di fare qualche domanda anche ai suoi parenti e agli amici più stretti. Alcuni poliziotti hanno anche fatto irruzione nella casa di Dymovsky per perquisirla e, dice la moglie dell’ex agente, avrebbero anche tentato di nascondere della droga per accusare successivamente l’ufficiale allontanato per le sue denunce contro la corruzione.

Verso la fine dello scorso anno la situazione sembrava essersi calmata per Dymovsky, che aveva comunque confermato nei video pubblicati su YouTube di voler abbandonare quanto prima la polizia, ma nei primi giorni di gennaio sono arrivati invece nuovi problemi. L’ex agente è stato arrestato per frode e abuso di potere con l’accusa di essersi appropriato indebitamente di circa 800 dollari appartenenti al suo distretto di polizia nel corso di alcuni anni.

L’uomo è rimasto in carcere in isolamento per molti giorni, mentre l’accusa cercava di ottenere i permessi per condurre alcuni accertamenti psichiatrici. Ma, grazie a YouTube, Dymovsky era diventato ormai celebre e non solo a Novorossiysk: le strane condizioni del suo arresto rischiavano di mettere ulteriormente in cattiva luce le forze dell’ordine, così l’agente è stato liberato dopo sei settimane di carcere e le accuse sono state fatte cadere. Dymovsky è stato successivamente denunciato per diffamazione dal capo della polizia della città e da un altro ufficiale, e un giudice ha imposto all’ex agente di pagare i danni per circa 3.500 dollari.

Quando era ancora poliziotto, Dymovsky aveva tentato in più di una occasione di mettersi in contatto con Vladimir Putin. Nel 2007, quando Putin era ancora presidente della Russia, l’agente di polizia decise di telefonare nel corso della tradizionale trasmissione televisiva nella quale il presidente russo risponde direttamente alle domande dei cittadini. La domanda di Dymovsky era semplice: che cosa state facendo per risolvere i problemi di illegalità e corruzione che interessano la polizia?

L’agente non fu messo in onda e successivamente scoprì che la sua telefonata era stata rintracciata. Il Ministero degli interni di Mosca inviò un avviso al suo distretto, ed egli fu rimproverato nel corso di alcuni incontri. Gli dissero che era stata preparata una lettera a suo nome, nella quale affermava di non aver mai effettuato la telefonata.

1 2 Pagina successiva »