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  • Mercoledì 14 luglio 2010

Una perizia lega Radio Vaticana ai tumori

Ci sarebbero legami tra le morti a Roma Nord e le emissioni elettromagnetiche della stazione radio

Sono passati ormai dieci anni da quando i cittadini di Cesano, un quartiere appena fuori Roma, hanno denunciato l’insolitamente alto numero di morti per cancro e malati di leucemie, in particolare tra i bambini, secondo loro legati alle emissioni elettromagnetiche di Radio Vaticana, la stazione radiofonica della Santa Sede.

Dal 1999 a oggi si è continuato a parlarne. Prima gli scontri tra l’allora ministro dell’ambiente Willer Bordon e la Santa Sede, poi l’ostruzionismo del Vaticano, che nel 2001 aveva ottenuto sospensione del processo grazie all’articolo 11 dei Patti Luteranensi che assicura l’extraterritorialità alle sue sedi. Nel 2005, il cardinale Roberto Tucci e padre Pasquale Borgomeo erano stati condannati in primo grado a pene simboliche per inquinamento elettromagnetico della zona, una condanna poi prescritta in Cassazione tre anni dopo. E in molti ricordano i servizi televisivi — quelli di Striscia la notizia e le Iene su tutti — su citofoni ed elettrodomestici in cui era possibile sentire le frequenze di Radio Vaticana.

Ieri sono arrivati i risultati della perizia del professor Andrea Micheli, perito dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ordinata dal gip Zaira Secchi nel 2005, nel tentativo di far luce sulle malattie e le morti nell’area intorno a Radio Vaticana tra la fine degli anni ’80 e il 2003, nell’ambito di un’inchiesta che vede sei persone imputate. Il risultato della perizia, così come riferito dal Corriere della Sera, è questo:

«Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele [di proprietà della Marina Militare], in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all’incremento di quel rischio.»

Stando alla perizia, poichè la leucemia è una patologia «relativamente rara» negli adulti, l’esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana per i bambini sino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi. Nei casi di decessi di adulti, invece, gli esperti nominati dal giudice hanno evidenziato «un’associazione importante, coerente e significativa» tra i malati e quelli che hanno abitato a poca distanza da Radio Vaticana, associazione che non sembra sia stata supportata da prove decisive nel caso degli impianti della Marina.

I quartieri interessati sono quelli di Cesano, Olgiata, La Storta, le aree di Roma Nord, fino ad Anguillara. Radio Vaticana si è dichiarata “stupita” e ha annunciato che

«presenterà al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il professor Umberto Veronesi e la dottoressa Susanna Lagorio.»

Le sei persone sotto inchiesta per omicidio colposo sono gli ex vertici di Radio Vaticana: Roberto Tucci, Costantino Pacifici, Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco, Emilio Roberto Guarini e Pasquale Borgomeo, ormai deceduto.