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  • Giovedì 10 giugno 2010

Bestemmie e parolacce

Gli arbitri le studiano, Capello ordina ai suoi di smettere di dirle

Agli arbitri del mondiale è stato chiesto di imparare una ventina di imprecazioni varie in inglese, così che capiscano quando i giocatori li stanno insultando, e agiscano di conseguenza. L’arbitro Carlos Simon ha detto: “Non possiamo impararle in undici lingue diverse, ma dobbiamo almeno conoscere quelle in inglese”. La FIFA ha negato che sia stato detto ufficialmente agli arbitri di imparare delle imprecazioni, limitandosi a dire che agli arbitri è richiesta la conoscenza di un inglese “fluente”. Ma anche l’assistente guardalinee di Simon ha commentato sulla questione: “Dobbiamo imparare che tipo di parole dicono i giocatori. Tutti dicono imprecazioni, e sappiamo già che riusciremo a sentirne solo poche.” Il blog sportivo The Spoiler, inglese, ha comprensibilmente commentato l’ingiustizia in atto: “Scommettiamo che un paese come la Slovacchia abbia centinaia di modi per dire c***o, e potranno usarli tutti”.

Contemporaneamente, il Guardian riferisce le parole del capitano Gerrard, che ha raccontato della richiesta — richiesta per modo di dire, conoscendo l’allenatore — di Capello ai giocatori di smetterla di imprecare. Il Guardian — come tutti i blog inglesi che hanno riportato la notizia — insinua che l’ordine di Capello fosse indirettamente rivolto a un giocatore in particolare: Wayne Rooney, celebre per i suoi sfoghi contro gli arbitri. Gerrard, politicamente corretto, ha fatto finta di nulla, rispondendo di non sapere se la richiesta fosse rivolta a qualcuno in particolare.

Per chiudere, un chiaro esempio di quello di cui abbiamo parlato finora.