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  • Giovedì 3 giugno 2010

Pedofilia, cosa succede in Germania

Indagato per favoreggiamento Robert Zollitsch, il capo della Conferenza episcopale

FILE - In this Friday, March 12, 2010 file photo Archbishop Robert Zollitsch listens to reporters questions during a press conference following an audience with Pope Benedict XVI at the Vatican. On Saturday, March 20, 2010, a German daily paper Badische Zeitung accused the head of the German Bishops Conference Zollitsch of covering up sexual abuse cases that happened twenty years ago, while he was in charge of human resources at the Freiburg diocese. (AP Photo/Gregorio Borgia, File)
FILE - In this Friday, March 12, 2010 file photo Archbishop Robert Zollitsch listens to reporters questions during a press conference following an audience with Pope Benedict XVI at the Vatican. On Saturday, March 20, 2010, a German daily paper Badische Zeitung accused the head of the German Bishops Conference Zollitsch of covering up sexual abuse cases that happened twenty years ago, while he was in charge of human resources at the Freiburg diocese. (AP Photo/Gregorio Borgia, File)

Robert Zollitsch, arcivescovo, capo della Conferenza episcopale tedesca, è sotto indagine da ieri: lo ha annunciato il tribunale di Friburgo. L’accusa è favoreggiamento: nel 1987 Zollitsch avrebbe affidato una parrocchia di Birnau a un monaco cistercense, nonostante fosse a conoscenza che questo negli anni Sessanta si era macchiato di diversi abusi sessuali su minori.

La notizia è particolarmente grossa, e non solo perché colpisce il capo della chiesa tedesca. Zollitsch è l’uomo su cui il Vaticano ha puntato per cominciare un nuovo corso, per guidare un’operazione di pulizia e trasparenza volta a mettersi alle spalle gli scandali degli ultimi mesi. Il caso è però piuttosto controverso. Secondo la diocesi di Friburgo la nomina del monaco accusato di abusi non rientrava tra i poteri di Zollitsch, che quindi non ne ha responsabilità. Inoltre, gli abusi commessi dal monaco in questione sarebbero venuti fuori soltanto nel 2006: la diocesi sostiene che Zollitsch non poteva sapere, il tribunale sostiene che Zollitsch non poteva non sapere.

C’è un altro punto, poi, raccontato dallo Spiegel. Colpevole o non colpevole, potrebbe essere passato troppo tempo dai fatti di cui si accusa l’arcivescovo Zollitsch.

I procuratori di Constance [che gestiranno il caso da adesso in poi, per competenza territoriale] dicono di non avere ancora ricevuto i fascicoli del caso. Un loro portavoce ha detto che se gli abusi sessuali del monaco non potessero essere perseguiti per decorrenza dei termini, la stessa sorte potrebbe toccare al procedimento contro l’arcivescovo Zollitsch.

La prescrizione potrebbe evitare a Zollitsch e alla Conferenza episcopale ulteriori e peggiori imbarazzi ma non sarebbe affatto una soluzione, visto quanto il Vaticano aveva investito su questo arcivescovo per ricostruire l’immagine della Chiesa tedesca. Così il corrispondente dalla Germania di Repubblica, Andrea Tarquini.

Difficilmente ciò basterà a migliorare la reputazione della Chiesa cattolica tedesca. Robert Zollitsch guida la Conferenza episcopale di Germania dal febbraio 2008. Si disse allora che egli era il candidato preferito del Pontefice. Nei mesi scorsi, Zollitsch in persona guidò la delegazione dei vescovi tedeschi in Vaticano, per un difficile incontro con il Santo Padre. E a Benedetto, egli promise una linea di tolleranza zero e di piena chiarezza sullo scandalo sempre più vasto delle violenze e degli abusi sessuali. Ora egli stesso vi appare coinvolto.