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  • Lunedì 10 maggio 2010

Zagabria, scontro sul passato

La lotta tra il Primo Ministro Kosor e il Presidente Josipovic si fa sempre più accesa

Nel pieno dei negoziati che decideranno del suo possibile ingresso in Europa, in Croazia esplode lo scontro tra il Presidente della Repubblica Ivo Josipovic e il Primo Ministro Jadranka Kosor. L’Economist ripercorre le tappe della crisi:

Quando Josipovic fu eletto a gennaio, sembrava solo un avvocato gentile e inoffensivo. Per gli elettori la sua principale virtù stava nel non aver mai ricoperto alte cariche, cosa che lo preservava da qualsiasi possibile accusa di corruzione. Esponente del partito socialdemocratico, era chiamato a costruire buoni rapporti con Jadranka Kosor, appartenente alla coalizione di centrodestra HDZ. Ma le aspettative si sono presto rivelate infondate.

L’ultimo scontro tra i due è avvenuto quando Josipovic ha chiesto scusa di fronte al Parlamento bosniaco per il ruolo che la Croazia aveva avuto nella guerra in Bosnia, definendola fonte di sofferenze umane e di divisioni che tuttora affliggono le persone che vivono nelle regioni balcaniche.

La reazione della Kosor è stata furiosa. Nonostante la riforma avvenuta all’interno dell’Unione Democratica Croata (HDZ), molti dei suoi membri restano fedeli alla memoria del fondatore Franjo Tudjman, che aveva guidato il Paese ai tempi della guerra nazionalista in Bosnia. La Kosor ha chiesto che il Presidente Josipovic si consulti con il governo sulla politica estera, prima di prendere iniziative personali. “Dimostri che ho violato la costituzione o si dimetta”, ha risposto Josipovic.

Poche settimane più tardi, a fine aprile, i due leader si sono ritrovati a una cerimonia commemorativa a Jasenovac, il secondo campo di concentramento più grande della Croazia durante la seconda guerra mondiale. Josipovic è stato salutato con affetto, la Kosor è stata contestata.

La Croazia è impegnata nei negoziati per entrare a far parte dell’Unione Europea nel 2012, ma i crimini di guerra di cui è accusata dal Tribunale dell’Aia potrebbero essere un ostacolo difficile da superare. Secondo la corte la Croazia non sta facendo tutto quello che è in suo potere per fornire i documenti mancanti che servirebbero a far luce su quanto accaduto. E con un parere contrario del Tribunale, l’ingresso in Europa potrebbe essere rallentato o bloccato.

Secondo l’Economist, tutto questo gioca a sfavore del Primo Ministro Kosor.

Se il governo non sarà in grado di dare buone notizie sull’ingresso in Europa e l’economia continuerà a essere traballante, la Kosor potrebbe avere qualche problema alle prossime elezioni del 2011. Quando fu eletta nel 2009 la sua popolarità crebbe rapidamente, ma ora sta crollando anche in seguito all’arresto per corruzione di uno dei membri del suo partito.

E il quotidiano croato Dalje accusa il governo di non aver fatto niente per risolvere i problemi più urgenti del Paese:

La Kosor dovrebbe smettere di occuparsi delle polemiche con Josipovic e dedicarsi ai veri problemi del Paese. In un periodo di crescente disoccupazione e con l’economia in caduta libera, niente è più esasperante per la popolazione dell’inutile ritorno al dibattito sui temi del decennio passato.

La popolarità di Josipovic invece è in forte aumento: il suo gesto di chiedere scusa ufficialmente per i crimini commessi dalla Croazia durante la guerra in Bosnia è stato visto da molti come un messaggio all’Europa per dimostrare la maturità politica e morale del suo Paese.