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  • Venerdì 7 maggio 2010

La parola inglese per sòla

Tutti (o quasi) consideravano i Lib Dem una pedina fondamentale: si sono rivelati un bluff

La prima volta che i giornali britannici annunciarono il Partito Liberal Democratico in procinto di scardinare il tradizionale bipolarismo partitico del Regno si perde nei decenni passati. Le crescenti delusioni degli elettori nei confronti dei due partiti maggiori, culminate prima in un lungo dominio conservatore e poi in un lungo dominio labourista, hanno in molte occasioni di voto suggerito ai media che il momento del terzo incomodo fosse giunto: “questa è la volta dei liberaldemocratici”.

Ma mai era successo con la determinazione e la sicurezza delle ultime settimane di campagna elettorale. A quanto si leggeva sulle prime pagine – anche in Italia – il bonus di glamour e rinnovamento di David Cameron pareva già esaurito: era sulla scena come “giovane” e “nuovo” ormai da quasi cinque anni. Quello spazio lì, quel ruolo lì, a quanto pareva, era stato occupato da Nick Clegg: e a fare esplodere la sua sopravvalutazione era arrivato il primo dibattito elettorale, in cui aveva televisivamente giganteggiato.

Ma se è vero quello che aveva indicato in quell’occasione Gordon Brown – “Stiamo parlando del futuro del nostro paese, non del prossimo presentatore di un quiz televisivo” – in realtà è avvenuto il contrario di quel fenomeno. Non è successo, come implicava Brown, che le masse si facessero affascinare dalle qualità superficiali del candidato Clegg: sono state le élite dell’informazione a farsene abbindolare e a credere che ciò che apprezzavano loro in termini di novità e spettacolo sarebbe stato convincente anche per gli elettori. “L’Obama britannico”, ha scritto il Guardian, e l’esaltazione è stata rapidamente ripresa anche dai quotidiani e dai siti italiani (non dal Post, peraltro), che oggi titolano su “Cameron, l’Obama britannico”.

Adesso i Liberaldemocratici smobilitano la campagna elettorale con meno seggi di quanti ne avessero prima, e circolano i primi commenti sull’implausibilità di una terza forza in Gran Bretagna o negli Stati Uniti.

Ma non ha solo cannato Clegg: hanno cannato i media. Ricordarsene, la prossima volta.