Se muore Newsweek
"Le perdite di Newsweek tra il 2007 e il 2009 sono a livelli record", parola del suo proprietario
Una fama mondiale: 77 anni di storia, di cui 49 sotto la Washington Post Company, e una diffusione di 3 milioni di copie negli Stati Uniti e 4 in tutto il mondo, seconda solo a quella di Time.
Nonostante tutto questo, anche Newsweek sembra sul punto di cadere. Proprie dalle sue pagine online, è arrivata oggi la notizia che la Washington Post Co. sta valutando l’ipotesi di vendere la rivista, a causa delle enormi perdite degli ultimi due anni.
Proprio nel tentativo di evitare la crisi che stava e sta colpendo i giornali, nel 2009 Newsweek ha attuato una rivoluzione radicale. Argomentando la scelta con la crescita competitiva delle fonti d’informazione online, Newsweek ha impostato una nuova linea basata su editoriali di commento, idee controcorrente, storie laterali e pezzi più corposi distanti dalle breaking news. Riducendo così anche la dimensione dello staff.
Oltre a un restyling grafico totale e la diminuzione della tiratura di circa il 50%, la nuova strategia prevedeva una perdita di abbonati ma un aumento del prezzo, in modo da offrire agli inserzionisti pubblicitari uno zoccolo duro e affezionato di lettori, e un target più “alto” e definito. Ma i risultati finora non sono stati quelli sperati: nel 2009 la rivista ha perso 29,3 milioni di dollari, ben più dei 16 persi nel 2008.
“Le perdite di Newsweek tra il 2007 e il 2009 sono roba da primato. Nonostante i grandi sforzi della direzione e dello staff di Newsweek, ci aspettiamo di andare in perdita anche nel 2010. Stiamo valutando qualsiasi opzione per risolvere il problema”, ha dichiarato Donald E. Graham, il presidente della Washington Post Co. “La rivista e il sito sono importanti e vivi, e forse di questi tempi potrebbero funzionare meglio da qualche altra parte”.
Questa mappa del New York Times sulla crisi dei giornali negli Stati Uniti è molto chiara, e non passa settimana senza trovare un editoriale o un articolo sulla crisi della carta. Ma, forse, i guai di Newsweek bastano da soli a spiegare cosa stia succedendo.