Il Wall Street Journal e la saggezza torinese

Con gli strumenti finanziari che hanno portato alla crisi, Torino si è pagata le Olimpiadi

Il Wall Street Journal riprende oggi una considerazione finanziaria che riguarda Torino e l’Italia: i comuni italiani hanno investito circa 35 miliardi di euro in strumenti derivati a partire dal 2002. Qui se ne era parlato lo scorso febbraio, quando il sindaco di Torino Sergio Chiamparino aveva rivendicato la scelta di investire in contratti derivati per la città, che hanno fruttato tra i 7 e gli 8 milioni di euro. E il WSJ riparte proprio dall’esperienza torinese per ripercorrere le strategie finanziarie adottate dalle amministrazioni locali con i derivati, divenuti famigerati durante e dopo la crisi finanziaria.

Tra il 2001 e il 2006, quando la città contrasse una serie di prestiti per i siti dei giochi olimpici invernali, Torino sottoscrisse alcuni contratti derivati scambiando alti tassi di interesse fissi con tassi di interesse più bassi e variabili.

Secondo i dati forniti dal giornale statunitense, il Comune di Torino è indebitato per circa 3,1 miliardi di euro, Ma poiché ha pensato bene di assicurare un terzo del debito ricorrendo a determinati strumenti derivati – i cosiddetti interest rate Swap – che non sono proprio una passeggiata sotto il sole bensì vere e proprie scommesse sull’andamento dei tassi di interesse (per saperne di più, leggete qua) ne è conseguito che, per esempio, i dati di fine 2009 si sono chiusi con una perdita di valutazione del mercato di 125 milioni di euro. Una perdita, si badi bene, ancora teorica su contratti che non sono in scadenza ma che dureranno fino al 2037. Quindi sono possibili (sempre teoricamente) ampi margini di recupero se non, addirittura di guadagno.

In parole povere, i 125 milioni di euro – che ammontano al 12% del debito assicurato – è una perdita teorica su contratti che non sono in scadenza. Benché la cifra complessiva rappresenti una perdita, sarà qualcosa di molto meno drammatico quando saranno contati i rendimenti di lungo periodo dei contratti.

Al WSJ Chiamparino ha dichiarato di essere ottimista sul futuro delle casse della città. I giochi finanziari per le amministrazioni locali sono comunque sospesi. Il ministero del tesoro ha imposto ai comuni di non impelagarsi almeno temporaneamente in nuove avventure con i contratti derivati. Il principio di precauzione non si applica solo per i vulcani capricciosi.