L’Unione Europea ha rinnovato l’autorizzazione per l’uso del glifosato

La nuova licenza per l'impiego del potente erbicida sarà pronta entro il 15 dicembre: l'Italia ha votato contro, la Germania a favore

(AFP PHOTO / PHILIPPE HUGUEN)
(AFP PHOTO / PHILIPPE HUGUEN)

Il Comitato d’appello dell’Unione Europea, formato da rappresentanti di tutti gli stati membri, ha approvato oggi il rinnovo per altri cinque anni dell’autorizzazione del glifosato, un potente erbicida. La decisione sta facendo discutere perché il glifosato è da anni al centro di un ampio dibattito tra scienziati, organismi di controllo e aziende: per esempio è classificato come sostanza “probabilmente cancerogena per gli esseri umani” dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ma “sostanza non cancerogena” dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA).

Nella riunione di oggi, l’Italia ha votato contro, così come la Francia, mentre la Germania – il cui voto era rimasto incerto per diverso tempo – ha votato a favore, sbloccando una situazione di impasse nel Comitato d’appello che durava da mesi. La Commissione Europea ha detto che la nuova licenza quinquennale per l’uso del glifosato sarà pronta prima della scadenza naturale della precedente, cioè entro il prossimo 15 dicembre.

Il glifosato è presente negli erbicidi più venduti in Europa, molti dei quali sono prodotti dalla multinazionale Monsanto, che fino al 2001 ne deteneva il brevetto di produzione. Il composto chimico fu scoperto una prima volta negli anni Cinquanta in Svizzera, ma senza che ne fosse data notizia: vent’anni dopo fu riscoperto da Monsanto nell’ambito di alcune ricerche sui sistemi per ridurre il calcare nell’acqua. In seguito l’azienda lo ha messo in produzione nei suoi erbicidi, approvati per l’utilizzo nei campi da 130 paesi nel mondo, compresi quelli dell’Unione Europea. L’erbicida è diventato molto diffuso in seguito all’introduzione di varietà di piante transgeniche resistenti al composto: in questo modo si possono diserbare i terreni senza causare danni alle piante coltivate.