• Mondo
  • Domenica 7 agosto 2016

Un’importante vittoria dei ribelli siriani ad Aleppo

Hanno rotto l'assedio delle forze di Assad, che non sono riuscite a riconquistare la città nonostante l’appoggio di Russia e Iran

(THAER MOHAMMED/AFP/Getty Images)
(THAER MOHAMMED/AFP/Getty Images)

Sabato 6 agosto una coalizione di gruppi ribelli siriani è riuscita a rompere l’assedio di Aleppo, la seconda città del paese e il suo principale centro economico. I ribelli ad Aleppo erano circondati dall’esercito del presidente siriano Bashar al Assad dalla metà di luglio. Un giornalista di AFP che si trova sul posto ha scritto che decine di persone sono scese in strada per festeggiare nei quartiere della città occupati dai ribelli, dove vivono circa 250 mila persone. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ONG con base a Londra ma molte fonti in Siria, il corridoio aperto dai ribelli è ancora molto pericoloso da percorrere ed è minacciato dalle truppe del regime. Domenica in città sono continuati i combattimenti e gli attacchi degli aerei siriani e russi.

Quella di sabato è un’importante vittoria per i ribelli, anche se non è ancora chiaro quanto sarà duratura. Si tratta di un avvenimento abbastanza sorprendente, anche perché Aleppo è stato l’obiettivo contro cui il regime ha concentrato gran parte delle sue energie offensive negli ultimi mesi. La città è stata bombardata dall’aviazione siriana e dagli aerei russi, e spesso, invece dei ribelli, sono stati colpiti ospedali e mercati.

https://twitter.com/p_vanostaeyen/status/761995305416089601

Alla fine di luglio l’offensiva del regime era riuscita a chiudere la “strada del Castello”, l’ultimo accesso ai quartieri orientali della città ancora in mano ai ribelli. Una settimana dopo, i ribelli hanno lanciato una nuova offensiva per rompere l’assedio. Tra le fazioni più importanti coinvolte nello scontro c’è Jabhat Fateh al Sham, il nuovo nome del Fronte al Nusra, la milizia un tempo affiliata ad Al Qaida che poche settimane fa ha annunciato di aver interrotto i legami con l’organizzazione fondata da Osama Bin Laden e cambiato nome.

Aleppo è la città siriana dove si combatte da più tempo e quella dove i combattimenti sono stati più violenti. Si combatte in città dal luglio del 2012 e secondo diverse ONG i morti sono stati più di 15 mila. Tutte le numerose fazioni che partecipano alla guerra si incrociano in città o nella sua periferia: ribelli, regime, curdi e ISIS, che controlla gran parte del territorio a nordest della città. In centro, ribelli e regime si scontrano oramai da quattro anni, alternandosi come fazione assediante o assediata.

Difficilmente la rottura dell’assedio in città avrà effetti tattici o strategici a lungo termine, ma dal punto di vista simbolico la vittoria dei ribelli è molto importante, perché dimostra che nonostante l’appoggio di Russia e Iran, il regime non è ancora in grado di riconquistare la seconda più importante città del paese e nonostante i suoi potenti alleati, può ancora subire sconfitte sul campo di battaglia.