“Vasca o doccia?”

Uno dei più antichi e ridicolizzati temi di dibattito da ombrellone, ripreso e argomentato con passione da una giornalista di Slate

di Lily Hay Newman – Slate

Benché mi piaccia pensare di essere giudicata per la mia intelligenza, la verità è che la cosa più memorabile sul mio conto sembra essere che faccio il bagno nella vasca ogni giorno. La gente non se ne capacita. Lì per lì fanno come se niente fosse, poi però anni dopo, quando propongo ai miei amici di ordinare una pizza piuttosto che un sushi, loro mi rispondono: «ah, certo, tu preferisci il bagno alla doccia». Sono davvero colpita da quanto sembri rilevante.

Prendete per esempio questo articolo di Deadspin della scorsa settimana, intitolato “Fare il bagno è da sudici”. La loro tesi vi è probabilmente nota, ma nel caso vi serva un po’ di contesto, ecco: «nessun adulto dovrebbe preferire il bagno alla doccia, quando si parla di igiene personale». Alla domanda «Si può uscire puliti da un bagno nella vasca?», la risposta dell’autore è «Penso di sì», ma è il massimo a cui può arrivare: «Sono steso in una bara bianca e corta. Non è una cosa che mi rilassa». Non sto tentando di convincervi che il bagno sia meglio della doccia, so che non funzionerebbe. La sola idea di poter intervenire su una routine radicata per migliaia di persone è ridicola. Ma lasciatemi spiegare perché il bagno nella vasca è di fatto superiore alla doccia, e poi potete anche ricominciare a sfottermi.

Cominciamo dal consumo d’acqua. In febbraio, il magazine Grist ha fatto un po’ di calcoli sulle differenze fra doccia e bagno riguardo il volume d’acqua consumato. I risultati erano intuibili: in termini di utilizzo di acqua, una doccia veloce ne consuma una quantità ridotta rispetto a un bagno, mentre una doccia superiore agli otto minuti si avvicina alle cifre del bagno. Ho una soluzione piuttosto semplice che prescinde dalle misure della vasca: prima di usare una vasca che so che userò spesso faccio una doccia di circa sette minuti nella vasca, tenendo lo scarico tappato. Così saprò la misura fino a cui riempire l’acqua ogni volta che farò il bagno da allora in poi. E questa è fatta.

Grist, però, ha qualche dubbio sull’efficacia della mia tecnica: «certo, si può provare a riempire sempre meno la vasca. In questo modo però si perde la ragione per cui si era preferito il bagno alla doccia». È esattamente questo il punto che i “docciofili” non capiscono: la «ragione» per fare il bagno quotidianamente non è la stessa di quando fai un lungo e rilassante bagno con le bolle e i sali. Non c’è un motivo per cui il bagno giornaliero debba includere tutte queste cose (oltre a una montagna d’acqua). E tra l’altro, sulla mia tenda della doccia non ci sono muffe.

Ma arriviamo al vero nocciolo problema: la storia «sei immerso nel tuo sporco». La gente ne è davvero preoccupata, sembra essere uno dei fattori che rendono preferibile la doccia al bagno, e capisco che suoni sgradevole. Ma dice Bernard Cohen, professore di dermatologia pediatrica all’ospedale Johns di Baltimora: «Sentite, la maggior parte di noi fa il bagno ogni giorno o meno spesso. Non è che siamo così sudici. Non credo faccia una gran differenza. In senso terapeutico direi che la doccia sia migliore in alcuni contesti, mentre il bagno lo è in altri». Problemi dermatologici a parte, Cohen coglie secondo me il punto della questione quando spiega che «psicologicamente, il bagno sfogliando un vecchio quotidiano di carta suona una pacchia!». Cohen scherza sull’idea di questo articolo, ma lo dico lo stesso: il mio bagno giornaliero non consiste in una meditazione di un’ora sulla mia esistenza, ma è comunque un momento godibile e rilassante in cui posso leggere, guardare della TV sul mio computer – appoggiato sul water – o semplicemente pensare prima di gettarmi nella giornata. Ed è piuttosto comodo quando devo radermi le gambe.

A volte – lo ammetto – esagero. Lavo i capelli mentre sono nella vasca, cosa che rende l’acqua un po’ torbida (ma esiste anche gente che ha smesso di lavarsi i capelli, per dire, e nessuno dice niente). A volte invece rispondo al telefono mentre sono ancora immersa – una volta ho partecipato dalla vasca alla riunione di redazione di Slate – ma non è che lo sentono, che sei nudo.

Come ho scritto prima, negli anni sono stata presa in giro da troppi battaglieri anti-bagno per poter avere ancora una qualche speranza di fare proselitismo. Fate come vi pare. Continuate a lavarvi un piede nella doccia mettendo del sapone scivoloso sulla parte del corpo che poi dovrà sostenere tutto il vostro peso. Continuate a rimuovere schifezze dalla tendina della doccia. State in piedi quando potreste sdraiarvi.
Mi trovate nella vasca.

©Slate 2015