Alitalia sarà comprata da Etihad?

La prossima settimana la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti dovrebbe presentare un'offerta da 500 milioni di euro

Venerdì 11 aprile Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, ha detto che le trattative per l’ingresso in Alitalia della compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti, Etihad, «sono arrivate alla conclusione». Poco prima Lupi aveva incontrato James Hogan, amministratore delegato di Etihad: da diversi mesi il governo è alla ricerca di un investitore per Alitalia, la compagnia aerea italiana privatizzata nel 2008 e che è in grave crisi da oltre un anno.

Alitalia attualmente ha un debito di circa 900 milioni di euro e secondo alcuni calcoli perde 700 mila euro al giorno. Nell’autunno del 2013 la compagnia ha nuovamente rischiato il fallimento (era già successo prima della privatizzazione, nel 2008) tanto che ENI era arrivata al punto di minacciare di tagliare il carburante se Alitalia non avesse pagato i suoi debiti arretrati. Alitalia è stata salvata grazie ad un aumento di capitale che ha portato all’ingresso tra i soci di Poste Italiane, una società pubblica. L’operazione, organizzata durante il governo di Enrico Letta, è stata molto criticata e l’ingresso di Poste Italiane nel capitale è stato visto come un salvataggio organizzato dallo stato. Secondo diversi critici, gli azionisti di Alitalia hanno gestito male la compagnia e avrebbero dovuto pagarne le conseguenze, senza essere salvati dall’intervento di Poste Italiane.

Né Lupi né il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha incontrato giovedì 10 l’amministratore delegato di Etihad, hanno rivelato dettagli della trattativa tra le due compagnie. L’agenzia di stampa Reuters, che sostiene di aver consultato fonti vicine alle due compagnie, ha scritto che una proposta formale di Etihad sarà presentata al consiglio di amministrazione di Alitalia entro il 14 o il 15 aprile.

Sempre secondo le fonti anonime consultate da Reuters, la proposta di Etihad dovrebbe prevedere l’acquisto del 49 per cento del capitale di Alitalia per circa 350 milioni più ulteriori investimenti nella compagnia per 150 milioni di euro. In cambio, Etihad chiederebbe alle banche creditrici una qualche forma di “ristrutturazione” di circa 400 milioni del debito della compagnia (ristrutturazione potrebbe significare diverse cose: ad esempio allungare la scadenza del debito, cancellarlo completamente oppure trasformarlo in azioni).

Quasi certamente Etihad chiederà anche di potere licenziare o mettere in cassaintegrazione parte dei 14 mila dipendenti di Alitalia. Secondo le indiscrezioni delle scorse settimane Etihad era intenzionata a chiedere l’esubero di circa 3-4 mila dipendenti. Secondo Reuters invece chiederà la cassa integrazione per 2 mila dipendenti. Circa la metà dovrebbero subire riduzioni dell’orario di lavoro, mentre gli altri saranno messi in cassa integrazione “a zero ore” – che significa che non lavoreranno nemmeno un’ora.