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  • Lunedì 29 agosto 2011

Rick Perry è scemo?

Politico si chiede se il governatore del Texas, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, sia poco intelligente o soltanto sottovalutato

DES MOINES, IA - AUGUST 15: Republican presidential candidate and Texas Governor Rick Perry is interviewed by Google Soapbox while visiting the Iowa State Fair August 15, 2011 in Des Moines, Iowa. This is Perry's first trip to Iowa after announcing his run for the GOP presidential nomination. (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)
DES MOINES, IA - AUGUST 15: Republican presidential candidate and Texas Governor Rick Perry is interviewed by Google Soapbox while visiting the Iowa State Fair August 15, 2011 in Des Moines, Iowa. This is Perry's first trip to Iowa after announcing his run for the GOP presidential nomination. (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

Rick Perry è il governatore del Texas. Da qualche settimana è anche un candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti e da qualche giorno, a leggere diversi sondaggi, è addirittura in vantaggio su tutti i suoi avversari. Perry non è un personaggio di facile lettura. Da una parte condivide con Michele Bachmann e Sarah Palin le idee particolarmente conservatrici, i toni sopra le righe e il fanatismo religioso. Dall’altra, avendo fatto il governatore di uno degli Stati più grandi d’America, nel tempo si è costruito il profilo di amministratore abile e pragmatico (per quanto da qualche settimana si discute parecchio del fatto che i buoni risultati del Texas nella creazione di posti di lavoro siano più merito suo o più merito di Obama e del governo federale).

Politico è un giornale online americano, praticamente il giornale della politica americana. In questo momento l’articolo che apre l’homepage di Politico parla proprio di Rick Perry e delle sue caratteristiche, a partire da questa domanda: Rick Perry è scemo? Oppure è sottovalutato? L’articolo è firmato da Jonathan Martin, che racconta che i dubbi sull’intelligenza di Rick Perry risalgono agli esordi della sua carriera politica, trent’anni fa. “È come Bush, però senza cervello”, ha detto di lui a Martin un ex governatore repubblicano. La battuta circola da tempo e ad Austin – capitale del Texas molto democratica, al contrario del resto dello Stato – Perry viene considerato abile soltanto a essersi trovato al posto giusto nel momento giusto. E d’altra parte lo stesso Perry è solito fare vanto delle sue origini umili e dei suoi studi poco prestigiosi: ha detto, per esempio, che la differenza tra lui e George W. Bush è che lui ha studiato all’università pubblica del Texas mentre Bush si è laureato a Yale.

Nel suo articolo Martin raccoglie però anche pareri differenti. Sia tra i suoi sostenitori che tra alcuni suoi critici Perry gode di migliore reputazione, non fosse altro perché non ha mai perso un’elezione. «Certo, non è un tipo da Aspen Institute. Se gli serve sapere di John Locke, saprà di John Locke. Se invece John Locke non è nella sua agenda, allora per lui è irrilevante». Qualcosa del genere è successo con la Cina. La settimana scorsa, durante un’intervista, aveva dato una risposta piuttosto evasiva e generica a una domanda sull’ascesa della Cina. Qualche giorno fa il suo portavoce ha tentato di rimediare dicendo che Perry durante l’estate sta leggendo l’ultimo libro di Henry Kissinger. Titolo: “On China”.

Molti critici di Perry gli riconoscono il nerbo e la competitività. Che si tratti di vincere le elezioni, attrarre nel suo Stato imprese o studenti particolarmente bravi a giocare a football, la determinazione di Perry viene definita “feroce”. Il deputato democratico del Texas Mike Villarreal lo definisce “un talentuoso animale politico” e per questo invita i suoi colleghi di partito a non sottovalutarlo. Dave McNeely, giornalista politico del Texas, dice che Perry non ha grande comprensione delle policy, dei problemi e delle relative soluzioni, “ma finché si parla di politica e di controllo, Perry è il più potente governatore che il Texas abbia mai avuto”. Quello che gli manca gli è arrivato dai suoi consulenti: Karl Rove, quel Karl Rove, è stato il suo primo consigliere politico; oggi quell’incarico è svolto da Dave Carney. “Il cimitero dei politici texani è pieno di persone che avevano sottovalutato Perry”, dice un lobbista texano a Martin. “Prima o poi se ne renderanno conto: non è solo fortunato, è bravo”.

foto: Chip Somodevilla/Getty Images