La storia di un quadro arancione che conosciamo tutti
La maggior parte di noi non ne conosce il nome né l'autore, pur avendolo visto un po' dappertutto

La maggior parte di noi non ne conosce il nome né l'autore, pur avendolo visto un po' dappertutto

È la Diana ed Endimione di Jérôme-Martin Langlois, che si pensò a lungo distrutto ma che potrebbe trovarsi nella casa della cantante

“Natura morta con pane e uova” nasconde il ritratto di uomo che potrebbe essere un autoritratto del pittore francese

Lo ha fatto sapere una storica dell'arte confermando la scoperta di un artista italiano: e ha sconsigliato di girarlo


Quello per il periodo fra il 2028 e il 2034 è stato presentato oggi, ma è solo l'inizio di un luuungo percorso



Era stato attribuito a un pittore della sua scuola, ma secondo diversi esperti sarebbe del maestro e potrebbe valere decine di milioni

Dopo ottant'anni dalla morte del pittore norvegese il suo quadro più celebre continua a essere tra i più citati e ripresi nella cultura pop, dai film alle emoji

Negli ultimi mesi era finito al centro di molte polemiche per gli scontri con il suo ministro Sangiuliano e per le indagini su un presunto quadro rubato

«Molti anni fa mio “zio Michael”, ormai anziano, ospitò me e mio figlio nella sua casa nel Connecticut negli Stati Uniti. Un giorno, aprendo l’armadio a muro della camera per gli ospiti, era saltata fuori la sua uniforme di Buchenwald. Manca ormai da un decennio mio zio Michael, questo mio amatissimo parente, uno dei pochissimi scampati allo sterminio. Se mi immagino in dialogo con lui, vorrei rispondergli che il fascismo di oggi non è quello di allora che ha rialzato la testa, ma mi risuonano nella mente le parole della scrittrice Anne Rabe che tracciano un quadro terrificante di quello che la Germania dell’Est è diventata. La presenza della destra estrema è persino più spaventosa che negli anni in cui il mio amico Johannes era stato preso a calci dai naziskin di Lipsia. La paura è diffusa in chiunque non sia un simpatizzante, il controllo territoriale è esercitato da gente disposta a spaccare le ossa a chi sia inviso, il clima associabile allo spadroneggiare delle SA negli anni Trenta»

«Nella seconda metà del ventesimo secolo, si riusciva a capire con un solo sguardo chi aveva il potere: la persona nel corner office, la stanza angolare. Oggi quell’emblema sta morendo. All’apparenza il nuovo ufficio post pandemico e post smart working è fluido ed egalitario con spazi identici e indifferenziati, dove niente appartiene a nessuno ma tutto a tutti. A leggere i dati non è facile farsi un quadro chiaro. Il sospetto è che dalla pandemia siano cambiate molte cose, soprattutto lo storytelling con cui sono raccontate. In Italia dal 2004 l’andamento delle compravendite di uffici è stato in costante discesa fino al 2015 quando è tornato a crescere, soprattutto a Milano, Torino, Roma e Genova. Invece negli Stati Uniti si parla di “apocalisse degli uffici”».

È ricoverato da venerdì e non si sa quanti altri giorni serviranno, il Vaticano ha solo detto che il quadro clinico è «complesso»

Sono state montate negli ambienti della mostra sul Settecento, dove un visitatore era inciampato squarciando un quadro

Si trova a Balneário Camboriú, città nota per i suoi molti grattacieli, dove il prezzo delle case al metro quadro è il più alto di tutto il paese

Nel dibattito tra Corte dei conti e governo si è perso di vista il quadro generale, fatto di ritardi e difficoltà strutturali


«Oggi la pace in Europa si difende solo sconfiggendo Putin con le armi e lasciandogli una via d’uscita onorevole che tuttavia apra al Cremlino un quadro di prospettiva radicalmente diverso dall’attuale. Non si tratta di cambiare gli uomini: oggi come oggi le alternative plausibili a Putin non sono delle migliori. Ma che Putin cambi la propria visione del futuro»
