muchachos
Il coro argentino con cui si ricorderanno questi Mondiali di calcio

Altri articoli su questo argomento
Diego, Menotti e gli altri fantasmi
«Eppure Maradona vive. E vive moltissimo nelle contraddizioni innumerevoli di una città e di un paese. Arrivato in un’Argentina travolta da Javier Milei, presidente più liberista del più sfrenato liberista, mi ritrovo a vagare nella torrida estate. Ripercorro al contrario il muro nero dove trovano posto i nomi degli scomparsi, dagli ultimi fino ai primissimi dissidenti, passando per le spaventose annate centrali: persone torturate, massacrate, narcotizzate, gettate proprio in questo fiume. All’inizio le buttavano troppo vicino alla costa: i corpi riaffioravano a riva. Quindi si sono spinti più in là con l’aereo. Vuoi negare questa cosa? Dovrai buttare giù questo muro, abbatterlo. Lo hanno già fatto con le persone, perché non credere che possano farlo con un parchetto trascurato? Viene da chiedersi come sia stato possibile organizzare i Mondiali di calcio del 1978 in Argentina proprio in quel momento, quando il massacro era in corso»

I commenti agli ultimi tre post del blog di Condor/1
Gli ultimi tre post del blog di Condor sono diventati una specie di santuario in cui i commossi parenti vanno a depositare fiori, in forma di commenti. E quindi, solo per personale riconoscenza, sapendo che presto saranno cancellati dal sito della Rai per ritinteggiare e far sparire le tracce, incollo qui quelli che avevamo archiviato [...]
