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  • Lunedì 19 dicembre 2022

Il coro argentino con cui si ricorderanno questi Mondiali di calcio

(Alex Pantling/Getty Images)
(Alex Pantling/Getty Images)

Ogni Mondiale di calcio ha una canzone o un coro che diventa emblematico, almeno per la nazionale vincitrice. Per l’Italia nel 2006 fu l’essenziale «poo po po po po po po» sulle note di Seven Nation Army dei White Stripes. Quattro anni fa la Francia festeggiò la vittoria con una canzone scritta appositamente per il Mondiale, Ramenez la coupe à la maison, in cui venivano elencati i nomi dei giocatori in modo piuttosto originale. Nei Mondiali appena conclusi, fin dalla prima partita il coro argentino Muchachos è stato di gran lunga il più diffuso tra i tifosi e perfino i calciatori dell’Argentina, e ora sta accompagnando una vittoria che era attesa da 36 anni.

Gli argentini sono soliti fare cori da stadio che per contenuti, complessità e lunghezza sono di fatto canzoni. Questa però è una canzone vera e propria, uscita a ridosso dei Mondiali e subito riadattata a coro. È del gruppo ska argentino La Mosca Tsé-Tsé, che fu famoso anche in Italia agli inizi del Duemila con il singolo Para No Verte Mas.

Muchachos, ahora nos volvimos a ilusionar è il titolo completo della canzone, che nella sua parte ripresa dal coro dice:

Sono nato in Argentina
terra del Diego e di Lionel
dei ragazzi delle Malvinas che non dimenticherò mai
Non posso spiegartelo perché non capiresti
Le finali che abbiamo perso
Per quanti anni ho pianto
Ma tutto questo è finito
perché al Maracanà
La finale con i brazucas [i brasiliani]
papà ha vinto di nuovo
ragazzi ora ci siamo emozionati di nuovo
Voglio vincere la terza
Voglio essere campione del mondo
e Diego dal cielo possiamo vederlo
Con Don Diego [il padre] e con la Tota [la madre]
facendo il tifo per Lionel

In un certo senso Muchachos ha reso giustizia anche a un altro famoso coro argentino che però nel 2014 in Brasile non ebbe fortuna, visto che l’Argentina perse in finale contro la Germania. Era il «Brasil decime qué se siente», in riferimento agli storici rivali del Brasile, con il famoso passaggio «Maradona es más grande que Pelé».