keith haring
La campagna pubblicitaria che cambiò il paesaggio spagnolo
Negli anni '70 le campagne si riempirono di installazioni a forma di toro che promuovevano un brandy, molte delle quali sono ancora lì

Un’altra canzone di Aimee Mann
Una di quelle belle malgrado siano canzoni di Natale

Trent’anni di Swatch
Il primo marzo 1983 fu lanciato a Zurigo il prodotto che salvò l'industria svizzera degli orologi, e che abbiamo avuto praticamente tutti

Le mostre del 2017, in giro per l’Italia
Mese per mese, calendario di cose interessanti in programma: da Picasso e Caravaggio alla Biennale di Venezia, tra molti fotografi e artisti contemporanei

Come Swatch salvò l’industria svizzera degli orologi
Quarant'anni fa fu presentato il primo modello, nato da una serie di intuizioni che si presero un posto nella cultura popolare

In Toscana c’è anche l’arte contemporanea
Le meraviglie rinascimentali le sappiamo tutti: ma è anche una terra di collezionisti e istituzioni attente alle nuove sensibilità, da apprezzare tra musei e giardini

Le contraddizioni della Street Art
Può darsi siano esse stesse Street Art: le espone Filippomaria Pontani dopo aver visto le due discusse mostre di Roma e Bologna

Il grande coming out del 1984
«Il 2 aprile 1984 i Queen, travestiti da casalinghe inglesi, lanciarono una canzone che era un grido di liberazione: "I Want To Break Free". Poi arrivarono gli Smiths, i Pet Shop Boys e i Culture Club. Ma la vera esplosione arrivò a ottobre, quando uscirono i Bronski Beat, Depeche Mode, Frankie Goes To Hollywood e Madonna. Nel giro di pochi mesi “l’amore che non si può dire”, come lo aveva battezzato un secolo prima Oscar Wilde, si dichiarava orgogliosamente al mondo. Fu la vera nascita del “pride”. Attraverso quelle canzoni l’omosessualità maschile entrava in scena in quanto esplicita produttrice di musica, cultura e immaginario. L’inizio di quell’onda continua ancora oggi, ma è talmente sovrapposta al paesaggio culturale e ai consumi da esserne ormai indistinguibile»
