Ezechiele
Il disco che Dylan fu creato per comporre

Lo stalker e il profeta

Non si scherza con Gog e Magog

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Forse “Igor il russo” non si chiama Igor e non è russo
E non è nemmeno un ex militare: l'uomo ricercato da 10 giorni non sembra essere quello che hanno raccontato i giornali, che intanto però sono bravissimi con i soprannomi

Lo chiamavano Rambo
8 cose notevoli che abbiamo letto sui giornali sul ricercato per l'assassinio di Budrio, più da film che da cronaca nera

Meno del 2% degli uomini ha un pene più piccolo rispetto alla norma
Lo spiega il nuovo libro dell'urologo e andrologo Nicola Macchione, citando i comuni errori di valutazione sulle dimensioni

Cose che forse non sapete di Pulp Fiction
Compie vent'anni uno dei film più famosi e amati di sempre, pieno di storie e aneddoti, origine di mille citazioni

Tredici mesi in paradiso

Tra il parco Sempione e il West
«Grande vantaggio sentirsi e vedersi tra simili, specie nei momenti difficili, ma appena ne esci, e torni a essere solo la molecola di una grande folla, capisci che la partita è aperta a molte, molte, molte più soluzioni di quelle che puoi immaginare; e di quante puoi illuderti di controllare»

Gesù e i suoi fichi
L'albero più enigmatico dei vangeli [Continua]

Giona preferirebbe di no
Non sappiamo se Giona abbia imparato la lezione: l'importante è che l'abbia intesa il lettore [Continua]

Lo scrittore preferito di Gesù
Gesù è un lettore di Isaia. Lo conosceva bene, lo citava spesso [Continua]

L’evangelista fritto
Giovanni è il primo e l'ultimo. Primo degli apostoli di Gesù, dopo aver seguito per qualche tempo l'altro Giovanni, il Battista. [Continua]

Ridere, delle follie del mondo
«Che si può fare di utile e di intelligente, se non, come si dice nei peggiori bar del nostro paese, pigliarli per il culo? È la via migliore, tra l’altro, per non guastarsi l’umore»

Geremia, profeta a malincuore
Gli capitò di essere contestato pubblicamente da un altro profeta [Continua]

Gadda e Proust si assomigliavano, molto
«In Gadda l’infinità, come meta e fallimento della letteratura, non si compone dall'interno, ma assume forme lessicali e sintattiche perfino più composite che in Proust. Nella sua nevrosi da ingegnere di nominare esattamente ogni cosa, il vocabolario non va soltanto consumato fino in fondo, dragato in ogni ambito tecnico, scientifico, dialettale, ma va anche sfondato, reinventato, arricchito e distorto da neologismi acrobatici e ironici, ma indispensabili, perché per quello che si vuol dire, nonostante i milioni di parole del mondo, la parola giusta non esiste mai»
